A cura di Giacomo Breda
Dottore commercialista (elenco speciale n.34 ODCEC Vicenza), Professore, Southafrican Professional Accountant (n.32541), Revisore Legale.
Giovedì 24 maggio 2018, il presidente Trump ha firmato la legge sulla crescita economica, sul controllo regolamentare e sulla protezione dei consumatori (Economic Growth, Regulatory Relief, and Consumer Protection Act). Anche se la legge non apporta modifiche radicali alla legge Dodd-Frank, essa fornisce una semplificazione di adempimenti alle varie istituzioni finanziarie.
Cosa cambia nel mercato del credito ipotecario
Dopo la firma presidenziale, il direttore Mick Mulvaney, in qualità di direttore dell’Ufficio per la protezione finanziaria dei consumatori, (Consumer Financial Protection Bureau, CFPB) ha rilasciato una dichiarazione che applaude il Congresso per aver approvato la legge e ha dichiarato “di essere lieto di vedere delle riforme regolamentarie per il mercato del credito ipotecario”.
Oltre alle modifiche normative relative al credito ipotecario, la legge apporta una serie di modifiche alle disposizioni delle leggi federali in materia di segnalazione di credito e modifiche procedurali per i prestiti ai veterani e agli studenti. Riduce, inoltre, gli oneri normativi per le istituzioni finanziarie, in particolare per gli istituti finanziari con un totale attivo inferiore a 10 miliardi di dollari.
Inoltre, le società di partecipazione bancaria con un ammontare di attività sino a 3 miliardi di dollari, sarebbero autorizzate a rispettare regole sul debito meno restrittive rispetto ai limiti delle società azionarie con requisiti patrimoniali consolidati. Questo cambiamento dovrebbe promuovere (per chi ha approvato la norma) la crescita delle società di holding bancarie più piccole. Al tempo stesso, le istituzioni più grandi potrebbero beneficiare di soglie patrimoniali più elevate. In tal modo, solo le banche di rilevanza sistemica saranno soggette a standard prudenziali rafforzati.
Elevare le soglie di patrimonilizzazione potrebbe, nel prossimo futuro, portare ad una maggiore attività di fusione tra banche locali-regionali e sovra-regionali.
Come possiamo leggere le modifiche appena approvate nel contesto politico americano
Sebbene il disegno di legge abbia già suscitato elogi e critiche intense, i cambiamenti effettivi riflettono un approccio più moderato. Le modifiche sono significative solo nella riduzione delle normative sulle banche di piccole e medie dimensioni, ma non rappresentano un vero cambiamento epocale per il settore bancario. La Camera dei Rappresentanti ha più che altro votato per un “rollback normativo”, dando una significativa vittoria politica al presidente Trump che, nella sua campagna elettorale, aveva promesso di “fare un gran numero sul Dodd-Frank Act”.
La legge di recente approvazione si ferma ben lontano dal srotolare il rafforzato regime regolatorio (messo in atto nella amministrazione Obama) per evitare che le maggiori banche della nazione si impegnino in comportamenti rischiosi, ma rappresenta una sostanziale riduzione di varie regole che ancora adesso governano la gran parte del sistema bancario statunitense.
Con le nuove soglie patrimoniali di controllo, saranno liberate da molti lacci regolamentatori migliaia di banche con un livello inferiore a 250 miliardi di dollari di attività. Le banche sistemiche, oggettivamente annotabili in una decina di grandi banche, resteranno soggette a un controllo federale molto più rigoroso. Le banche locali che negli anni precedenti hanno sempre lamentato un onere di conformità legale troppo oneroso, potrebbero avere buoni benefici.
Perciò, quasi otto anni dopo la sua approvazione, il Congresso degli Stati Uniti ha approvato questa legge di sollievo-rilassamento bancario della Dodd-Frank. La Dodd-Frank è stata una legge sulla regolamentazione finanziaria creata sulla scia della crisi finanziaria globale, ma fin da subito è stata indigesta per molti operatori finanziari. Alcuni democratici erano contrari ad una modifica delle Dodd-Frank, in quanto secondo loro, non era necessaria, mentre molti tra i repubblicani sostenevano che la nuova norma di sollievo bancario dovrebbe dare impulso alla crescita ed al necessario sostegno per le istituzioni più piccole.
Cosa veniva criticato maggiormente nel Dodd-Frank act
I repubblicani e alcuni democratici, affermano che la legge Dodd-Frank ha ferito inutilmente le banche di piccole e medie dimensioni che non hanno avuto un ruolo nella crisi finanziaria e che sono state danneggiate dalla “campagna di Washington di regolamentazione bancaria” che, alla fine, ha danneggiato più le banche piccole che le banche grandi. Questi politici critici hanno sempre sostenuto che i regolamenti della Dodd-Frank hanno tagliato il flusso di credito di molti americani che dipendono da banche più piccole per i prestiti personali e commerciali. I gruppi conservatori che sono stati i forti oppositori del Dodd-Frank hanno sempre detto che si doveva fare di più per sistemare il superamento normativo creato dalla crisi.
Le aree chiave della legge
Questa “legge di rilassamento” bancario, si concentra su cinque aree chiave:
- prestiti ipotecari;
- banche piccole e comunitarie;
- istituzioni finanziarie più grandi;
- mercati mobiliari;
- protezioni dei consumatori.
Il cambiamento più rilevante per le grandi istituzioni finanziarie è l’alterazione della soglia delle attività per le designazioni “sistemicamente importanti” automatiche che comportano maggiori requisiti normativi. La legislazione innalza la soglia da 50 miliardi di dollari di attività a 250 miliardi di dollari. Questo è un compromesso politico. La precedente legislazione mirava a rimuovere del tutto la soglia minima. Il cambiamento esenterà più della metà delle circa quaranta società di holding bancarie statunitensi.
Le più piccole holding bancarie, quelle con una soglia inferiore di 10 miliardi di dollari in attivo, saranno esenti pure dalla controversa“regola Volcker” della Dodd-Frank, a condizione che non più del 5% delle attività consolidate della banca provengano da attività e passività commerciali.
I nuovi livelli patrimoniali rilassati dovrebbero consentire, alle istituzioni che ne beneficiano, di aumentare i prestiti, il che potrebbe favorire ulteriormente la crescita economica.
La norma, però, non include modifiche al CFPB (Consumer Financial Protection Bureau). Quindi, non intraprendendo alcuna azione nei confronti del CFPB e istituendo diverse nuove protezioni del consumatore, il Congresso non ha modificato gli aspetti strutturali del CFPB che hanno irritato tempo addietro molti repubblicani.
Un ulteriore importante sollievo ci sarà per gli studenti, con la tutela dei mutuatari studenteschi o dei loro cofinanziatori (spesso i genitori) dall’inadempimento automatico in caso di bancarotta o morte del mutuatario e il rilascio del cofinanziatore in caso di decesso del mutuatario.
Questa prima modifica può essere l’inizio di una completa de-regolamentazione bancaria che assisteremo nei prossimi anni?