Truffa su Airbnb: host usa l’IA per richiedere 13.000 euro di falsi danni
Una cliente londinese ha denunciato un tentativo di frode su Airbnb dopo un soggiorno a New York. L’host ha utilizzato l’intelligenza artificiale per manipolare le foto dell’appartamento, cercando di ottenere un risarcimento per danni inesistenti.
La donna aveva affittato l’alloggio per due mesi e mezzo, pagando circa 5.000 euro, ma ha deciso di lasciarlo in anticipo per motivi di sicurezza.
Le false accuse dell’host
Dopo la partenza dell’ospite, il proprietario ha presentato foto manipolate che mostravano presunti danni: un tavolo incrinato, macchie di urina sul materasso e vari elettrodomestici danneggiati.
L’host ha richiesto inizialmente 6.000 euro di risarcimento, aumentando poi la richiesta fino a 13.000 euro.
La scoperta della manipolazione
La cliente ha notato incongruenze nelle foto fornite dall’host, in particolare nelle immagini del tavolo danneggiato. Le crepe apparivano diverse in ogni foto.
Le immagini erano state chiaramente generate con l’intelligenza artificiale, ma inizialmente Airbnb non aveva rilevato la manipolazione.
La risposta di Airbnb
Dopo numerosi reclami, la piattaforma ha finalmente riconosciuto la frode. Airbnb ha rimborsato integralmente la prenotazione alla cliente e presentato le proprie scuse.
Il proprietario ha ricevuto un avvertimento per violazione dei termini di servizio, con la minaccia di espulsione in caso di ulteriori segnalazioni.
L’allarme sulle truffe digitali
Questo caso evidenzia i crescenti rischi legati all’uso fraudolento dell’IA. Secondo i media, anche le compagnie assicurative stanno registrando un aumento di false denunce di danni generate artificialmente.
Le tecnologie di manipolazione delle immagini diventano sempre più sofisticate e difficili da individuare.
Conclusione
Questo episodio sottolinea l’importanza di documentare accuratamente le condizioni degli alloggi durante i soggiorni Airbnb. Si consiglia di fotografare l’appartamento all’arrivo e alla partenza, e di conservare tutte le comunicazioni con l’host. La crescente diffusione dell’IA richiede maggiore vigilanza da parte delle piattaforme di affitto e degli utenti stessi.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.