Il programma di azionariato popolare lanciato da Eni per i propri impiegati ha ottenuto un riscontro eccezionale: sono state distribuite più di 3 milioni di azioni gratuitamente. Questa fase rappresenta soltanto l’inizio di tale iniziativa, la più ampia attuata finora nel nostro Paese, con il benestare dell’assemblea dei soci della compagnia avvenuto lo scorso maggio.
I risultati dimostrano il grande successo dell’iniziativa di Eni, completamente gratuita nelle sue prime due fasi (con un’altra prevista per l’anno prossimo), con un tasso di partecipazione che ha superato il 95% tra i 22mila lavoratori coinvolti, ora veri e propri azionisti dell’azienda. In aprile, quando il numero esatto di partecipanti non era ancora chiaro, era stata effettuata una valutazione che stimava un valore monetario di circa 105 milioni di euro, basandosi su una partecipazione di circa 21mila impiegati.
Il gigante del settore petrolifero è tra le prime aziende italiane a implementare un piano di tale portata, considerando anche che questa forma di azionariato non è ancora una pratica diffusa. Tuttavia, l’anno prossimo, tale iniziativa sarà gradualmente estesa ai dipendenti delle filiali all’estero.
COME OPERA IL PIANO DI AZIONARIATO POPOLARE DI ENI
Attraverso il programma di azionariato popolare, Eni integra ulteriormente i suoi dipendenti nella struttura aziendale, trasformandoli in azionisti. Questo processo non solo aumenta l’inclusione ma anche la consapevolezza tra i lavoratori, caratteristiche fondamentali per la multinazionale. Dall’anno prossimo, inoltre, i nuovi azionisti di Eni potranno beneficiare direttamente dei dividendi distribuiti annualmente dalla società.
Il piano prevede due assegnazioni annue di azioni gratuite, quindi quest’anno e il prossimo, con un valore monetario individuale di 2mila euro. Ogni assegnazione include un periodo di lock-up di tre anni durante il quale le azioni non possono essere vendute. Una parte di queste azioni proviene dal portafoglio esistente, mentre le altre saranno acquistate sul mercato attraverso un nuovo programma di riacquisto di azioni proprie che saranno allocate al Piano.
Il Consiglio di Amministrazione di Eni ha approvato un nuovo programma di acquisto di azioni, non solo per premiare gli azionisti ma anche per realizzare questa innovativa iniziativa, che rappresenta una novità significativa sia per la storia della società che per il contesto italiano in generale.
Come sottolineato da Eni in aprile, quando fu annunciato l’adozione del piano al termine del Consiglio di Amministrazione, si tratta di una strategia che enfatizza l’importanza del capitale umano per l’azienda, anche in relazione al suo percorso di trasformazione e crescita. Questo viene evidenziato dagli interventi straordinari lanciati nell’ottobre 2023 per supportare i dipendenti in Italia in un periodo economico difficile.
CO-INVESTIMENTO NEL 2026
La situazione si evolverà ulteriormente nel 2026, quando è previsto un diverso schema di co-investimento. In questo scenario, acquistando azioni, il dipendente riceverà azioni gratuite pari al 50 per cento di quelle acquistate, fino a un valore massimo di mille euro. In questo caso, il lock-up sarà di un anno, mentre per le azioni gratuite sarà mantenuto a tre anni.
Per i dirigenti che partecipano al Piano di Incentivazione a Lungo Termine, è prevista un’assegnazione annuale simbolica di un’azione. Infine, il piano di azionariato popolare di Eni concluderà nel 2029, quando scadrà il periodo di lock-up relativo all’ultima assegnazione del 2026.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.