Per quanto riguarda la rottamazione quinquies prevista per il 2025, non ci sono ancora conferme ufficiali. Esistono opinioni divergenti tra i politici.
Il governo guidato da Giorgia Meloni sta pianificando l’introduzione della rottamazione quinquies per il 2025. Tale iniziativa dovrebbe essere inclusa nella prossima legge di Bilancio, proponendo un’ulteriore opportunità per chi desidera regolarizzare il proprio debito.
I partiti della coalizione governativa stanno elaborando i dettagli del nuovo piano di rottamazione delle cartelle esattoriali. Secondo alcune anticipazioni, sembra che sia stata preparata una bozza preliminare che specifica quali debiti potranno essere inclusi in questa agevolazione.
Gli sviluppi sulla rottamazione quinquies 2025
Di recente, Maurizio Leo, il vice ministro dell’Economia, ha discusso sia della rottamazione quinquies del 2025 che delle modifiche all’IRPEF, ora considerate una misura permanente. Ha sottolineato l’importanza di aumentare le entrate fiscali per poter attuare entrambe le iniziative.
Maurizio Leo ha anche chiarito che una commissione del Ministero sta valutando le azioni da intraprendere. Si sta considerando il recupero di debiti esistenti da 24 anni, definendo modalità e valori minimi per assicurare entrate adeguate.
Tuttavia, non tutti i debiti sono recuperabili; ad esempio, si stima che metà del totale dei crediti, pari a circa 1.300 miliardi di euro, sia irrecuperabile, mentre 167,31 miliardi di euro sono classificati come incerti.
In totale, solo 567,85 miliardi di euro di credito sarebbero effettivamente esigibili. Dal lato politico, Forza Italia è intenzionata a ridurre il carico fiscale anche per la classe media, mentre la Lega Nord spinge per l’approvazione della rottamazione delle cartelle.
Le difficoltà della rateizzazione
Secondo Giovanni Spalletta, direttore generale del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la rottamazione quinquies – senza interessi di mora – potrebbe complicare la gestione e il flusso di fondi verso l’Erario.
Tra l’incertezza nel recupero dei crediti e la complessità delle procedure, una possibile nuova rottamazione potrebbe non solo non facilitare, ma addirittura complicare ulteriormente le operazioni.
Un beneficio significativo di questa agevolazione, però, sarebbe la possibilità per i lavoratori autonomi di recuperare i contributi previdenziali non versati in tempo.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.