Lo scandalo della solidarietà abusata
Rémi, un senzatetto di Marsiglia, sta ancora aspettando i suoi soldi. Un fondo Leetchi creato nel dicembre 2024 aveva lo scopo di aiutarlo a sostituire il suo cane rubato. Più di 160 donatori hanno raccolto 2.000 euro. Ma da quando la campagna di raccolta fondi si è chiusa, a febbraio, Rémi ha ricevuto solo 140 euro. Gli abitanti del quartiere di Bonneveine sono arrabbiati. Sospettano che la raccolta fondi si sia appropriata indebitamente dei fondi.
I residenti locali si mobilitano di fronte all’ingiustizia
Fabienne, amica di Rémi, denuncia la situazione. “Si approfittano di un uomo che vive per strada”, dice indignata. I donatori hanno ricevuto segnalazioni da Leetchi. Hanno segnalato prelievi sospetti. Le somme prelevate non sono mai state arrotondate.
Alcuni abitanti della zona ritengono che il denaro sia stato utilizzato per pagare fatture personali. Se non fosse stato per le pressioni degli abitanti della zona, Rémi non avrebbe ricevuto alcun denaro. Il senzatetto preferisce non parlare più di questa vicenda che lo ferisce.
Azione legale in preparazione
Una dozzina di donatori sta preparando una denuncia collettiva. Sono sostenuti dai gestori della pagina Facebook locale. Raphaël Morenon, un avvocato locale, ha accettato di rappresentarli. “È un caso di impunità spettacolare”, afferma.
L’avvocato invita altri donatori a contattarlo tramite il suo sito web. L’organizzatrice del fondo dice che si è trattato di un semplice “malinteso”. Sostiene di essere stata vittima di molestie da parte della famiglia di Rémi.
Garanzie insufficienti
Il creatore del fondo ha firmato una cambiale. Ha promesso di consegnare il denaro entro il 30 giugno 2025. I difensori di Rémi non sono stati convinti da questo documento in carta semplice. Non specifica alcuna scadenza chiara per i pagamenti.
L’avvocato e i parenti del senzatetto ritengono che questo documento non abbia alcun valore legale. Sono determinati a recuperare tutti i fondi raccolti.
Evidenziati i difetti del sistema
Questa vicenda rivela i limiti dei controlli sulle piattaforme di finanziamento partecipativo. Leetchi sostiene di controllare i beneficiari prima di erogare i fondi. La piattaforma chiede documenti di supporto, dati bancari e prove di identità.
Tuttavia, queste misure sembrano insufficienti. Morenon dubita dell’efficacia dei controlli attuali. Gli esperti raccomandano ai donatori di limitare le informazioni personali. Raccomandano inoltre di verificare la legittimità degli organizzatori della raccolta fondi.
Conclusione
La storia di Rémi è un monito per tutti gli utenti delle piattaforme di equity crowdfunding. La generosità online richiede una grande vigilanza. Questo caso marsigliese mostra come una buona iniziativa possa inasprirsi.
Gli abitanti della zona restano mobilitati per garantire che sia fatta giustizia. Vogliono che Rémi riceva finalmente il denaro che gli era stato promesso per trovare un nuovo compagno canino.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.