Divergenze nelle politiche di interesse tra Fed e BCE
Secondo Mario Deaglio, le prospettive future per la Federal Reserve americana e la Banca Centrale Europea sembrano divergere significativamente. Dopo l’annuncio della Fed di pianificare solo due tagli ai tassi di interesse nel 2025, Deaglio, professore emerito di Economia internazionale all’Università di Torino, sottolinea che la situazione di inflazione negli Stati Uniti non sta mostrando segni di rallentamento, anzi, ha registrato un lieve aumento. Al contrario, l’Eurozona, e in particolare la Germania, si trova di fronte a sfide economiche maggiori, che potrebbero spingere la BCE a ridurre i tassi di interesse più drasticamente rispetto alla Fed.
Potrebbe questo scenario favorire un trasferimento di capitali verso l’area del dollaro, rendendola più attraente dal punto di vista degli investimenti?
Certamente, ci sono possibilità che gli investimenti si spostino verso gli Stati Uniti, che non solo offrono rendimenti potenzialmente più alti, ma anche vantano una presenza significativa in settori di punta come l’intelligenza artificiale, molto apprezzati dai mercati. Invece, l’Europa ha perso terreno in ambiti tecnologici cruciali dove un tempo era leader, come nel settore dei dispositivi mobili.
Non ritiene che l’Europa stia forse trascurando i suoi problemi industriali? Attualmente a Bruxelles è previsto solo un incontro sull’industria automobilistica il mese prossimo…
Effettivamente, sembra che ci sia una mancanza di attenzione nei confronti delle criticità industriali, soprattutto nel settore automobilistico, dove le politiche adottate sembrano tardive e insufficienti. La Commissione europea appare sostenuta da una maggioranza poco solida, evidenziando una debolezza strutturale che si connette anche a problemi demografici e scientifici.
Considerando anche la riluttanza di aziende come Nissan e Honda a consolidarsi, non pensa che il problema sia globale?
Indubbiamente, il problema è internazionale. Anche l’efficacia delle auto elettriche rispetto alla protezione ambientale è questionabile, specialmente se la produzione delle batterie avviene utilizzando energia derivante dal carbone, e ci sono dubbi anche riguardo allo smaltimento delle batterie a fine vita.
La Spagna sembra rappresentare un’eccezione positiva in Europa, con tassi di crescita simili a quelli degli USA. Qual è la spiegazione di questa “anomalia”?
La Spagna ha beneficiato notevolmente dal settore turistico, ma la sua crescita economica è anche il risultato di politiche efficaci in termini di investimenti industriali e infrastrutturali, che hanno aiutato a superare alcuni ritardi tecnologici, similmente a quanto accaduto in Italia negli ultimi dieci anni con incentivi all’acquisto di nuove tecnologie.
Qual è la sua opinione sulla Legge di bilancio, ormai vicina all’approvazione definitiva?
Pur con i limiti imposti dalla situazione politica e di bilancio, la manovra proposta sembra indicare una direzione non errata, anche se le proposte concrete sono ancora troppo timide. Le opposizioni, però, non hanno saputo offrire alternative valide che non compromettano gli equilibri già difficili.
(Lorenzo Torrisi)
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.