Un aumento significativo degli stipendi statali potrebbe essere all’orizzonte, promosso dall’attuale Governo Meloni e dall’Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran). Questa revisione salariale interesserà principalmente le agenzie fiscali, gli enti pubblici non economici e i vari ministeri.
L’Aran ha suggerito un incremento salariale per i dipendenti statali del 5,74% (equivalente a 160€ aggiuntivi), mentre il Governo guidato da Giorgia Meloni propone di aggiungere un ulteriore 0,22% sotto forma di salario accessorio. Inoltre, si sta valutando la possibilità di offrire l’opzione dello smart working ai lavoratori pubblici più anziani.
Prospettive di aumenti salariali per i dipendenti statali
Il Governo Meloni è impegnato a elevare gli stipendi dei dipendenti pubblici e a facilitare il processo di rinnovo dei contratti di lavoro. Durante un incontro di Confindustria, la premier Giorgia Meloni ha delineato i suoi piani:
Il nostro obiettivo è accelerare nel 2024 il processo di rinnovo dei contratti nel settore pubblico, iniziato già nel 2023.
Come ricordato dalla Premier Meloni, nel 2023 le retribuzioni dei dipendenti statali sono state incrementate del 3,1%, un aumento reso possibile dalla collaborazione tra le parti sociali e la contrattazione statale.
Le principali funzioni
L’obiettivo principale è gestito dall’Aran, che si focalizza sul rinnovo dei contratti e sull’aumento del salario di 160 euro. In aggiunta, come riportato da IlMessaggero, la Premier Meloni intende proporre un ulteriore incremento dello 0,22% come salario accessorio.
Secondo il giornale, questa misura economica avrebbe un costo di 250 milioni di euro. Durante una riunione con i sindacati è emerso che:
Le parti potrebbero firmare immediatamente il contratto e successivamente riaprire le trattative per la redistribuzione delle somme aggiuntive.
Promozione dello smart working
Il ministro per la Funzione pubblica, Paolo Zangrillo, insieme all’Aran, sta valutando l’idea di favorire lo smart working per specifiche categorie di dipendenti P.A., in particolare i senior. Questo offrirebbe ai lavoratori maggiore flessibilità oraria, applicando un concetto che in inglese si definisce “age management”. Tale strategia potrebbe permettere ai lavoratori più esperti di continuare a contribuire al lavoro pur riducendo il loro impegno fisico.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.