Lo scorso dicembre, un utente messicano di Internet ha fatto una scoperta sorprendente sul sito web del famoso marchio di gioielli Cartier. Gli orecchini in oro e diamanti, normalmente venduti a 13.000 euro, erano quotati all’irrisoria cifra di 13 euro. Senza esitare, l’uomo ha colto l’occasione e ha ordinato non uno, ma due paia di questi preziosi gioielli.
Aggiornato il 16/10/2024
Cartier cerca di rimediare al suo errore
Dopo aver accettato il pagamento, Cartier si è subito resa conto di aver commesso un errore. L’azienda ha quindi tentato di ritirare l’ordine, sostenendo che il prodotto non era più in stock e offrendo un rimborso. Tuttavia, l’acquirente ha notato che gli orecchini erano ancora disponibili sul sito web, rivelando il tentativo di Cartier di sottrarsi ai propri obblighi.
Il cliente fa valere i propri diritti
Deciso a ottenere i gioielli al prezzo pubblicizzato, l’utente di Internet ha presentato un reclamo per violazione del contratto di vendita. Si è rivolto a Profeco, l’agenzia messicana per la tutela dei consumatori, sostenendo che gli orecchini erano destinati a sua madre. La sua azione ha dato i suoi frutti, poiché l’agenzia gli ha dato ragione.
I tentativi di Cartier di negoziare
Di fronte a questa situazione, Cartier ha cercato di convincere l’acquirente a ritirare l’ordine. L’azienda gli ha offerto una bottiglia di champagne e un portapassaporto in cambio del ritiro. Naturalmente, l’internauta ha rifiutato l’offerta, con il sostegno di Profeco.
Un risultato inaspettato e una lezione per gli e-tailer
L’internauta messicano dovrebbe quindi ricevere presto i suoi orecchini Cartier a un prezzo mille volte inferiore al loro valore reale. Questa storia sottolinea l’importanza che i rivenditori online controllino attentamente i loro prezzi e dispongano di sistemi di sicurezza per evitare errori di questo tipo. Ricorda inoltre ai consumatori l’importanza di conoscere i propri diritti e di farli valere in caso di controversia con un rivenditore, anche se si tratta di un marchio di lusso internazionale.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.