La truffa del secolo: smascherato il falso Brad Pitt
Un caso che ha scosso i media francesi all’inizio del 2025 sta finalmente per concludersi. Anne, una donna di 53 anni vittima di una truffa da record da 830.000 euro da parte di un individuo che si spacciava per Brad Pitt, vede finalmente un barlume di speranza. La truffa, considerata la più grande al mondo che prevede l’impersonificazione di una celebrità, ha avuto una notevole risonanza mediatica in seguito a un servizio della trasmissione Sept à Huit di TF1.
Dalla copertura mediatica al cyberbullismo
Il servizio trasmesso il 12 gennaio ha avuto conseguenze inaspettate. I montaggi fotografici amatoriali utilizzati dal truffatore, considerati rozzi dagli internauti, hanno scatenato un’ondata di scherno sui social network.
Di fronte all’entità delle molestie informatiche di cui Anne è stata vittima, TF1 ha dovuto ritirare il servizio dal suo servizio di replay, mentre la vittima ha denunciato la natura umiliante del trattamento mediatico.
L’intervento provvidenziale di un esperto
Marwan, un hacker professionista che gestisce un’azienda specializzata nell’assistenza alle vittime di truffe online, si è offerto spontaneamente di aiutare Anne.
Nonostante l’impossibilità della vittima di pagare i suoi onorari, l’esperto ha deciso di continuare le sue indagini pro bono, dimostrando un notevole impegno per la causa.
Tracciamento digitale efficace
Con uno stratagemma sofisticato, Marwan è riuscito a intrappolare il truffatore inviandogli un link dannoso. Questo gli ha permesso di accedere al contenuto del telefono del truffatore e di individuare la sua esatta posizione in Nigeria.
L’indagine ha inoltre rivelato che il truffatore utilizzava l’identità di Keanu Reeves per perpetrare altre truffe.
Verso un risultato favorevole
Secondo le ultime informazioni comunicate da Marwan in un video su YouTube, l’arresto del sospettato è imminente. Le prospettive di recupero dei fondi sembrano buone, soprattutto grazie all’azione legale intrapresa da Anne contro la sua banca.
Se le promesse si concretizzeranno, questo caso potrebbe avere un esito positivo dopo mesi di angoscia per la vittima.
Conclusione
Questo caso evidenzia non solo la crescente sofisticazione delle truffe online, ma anche l’importanza della solidarietà e delle competenze tecniche nella lotta contro la criminalità informatica. Il documento sottolinea inoltre la necessità di un trattamento responsabile delle vittime delle truffe da parte dei media, evidenziando che la collaborazione tra esperti e forze dell’ordine può portare a risultati concreti nella caccia ai criminali informatici.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.