Il sogno infranto di un milione di persone
A Saint-Grégoire, vicino a Rennes, una proprietaria di casa bretone ha vissuto una spettacolare disillusione finanziaria. Desiderosa di vendere i suoi tre appezzamenti di terreno a un promotore immobiliare per la principesca somma di un milione di euro, si è scontrata con la forte opposizione del consiglio comunale, che riteneva che questo prezzo non riflettesse in alcun modo il valore reale del terreno.
Il Municipio colpisce ancora
Di fronte a questo tentativo di speculazione, il Comune ha deciso di coinvolgere.
L’obiettivo di questo intervento è quello di rivedere drasticamente il prezzo degli 1,70 ettari in questione, considerato esorbitante rispetto ai parametri del mercato fondiario locale per le aree agricole e naturali.
Riaffermata la vocazione agricola
Il delegato allo sviluppo urbano ha chiarito in una riunione del consiglio comunale che questi appezzamenti di terreno devono rimanere a uso agricolo.
“Si tratta di prati che forniscono foraggio per gli animali”, ha detto, difendendo la conservazione dei terreni agricoli contro lo sviluppo incontrollato delle proprietà.
I prezzi crollano
La rivalutazione basata sui prezzi dei terreni agricoli ha prodotto uno sconto spettacolare.
Il valore stimato è sceso da un milione di euro a 14.568 euro, circa 70 volte meno del prezzo inizialmente fissato dal proprietario nel suo impegno unilaterale di vendita con il costruttore.
Decisione finale
Di fronte a questa abissale discrepanza tra le sue aspettative e la realtà del mercato agricolo, il proprietario ha infine deciso di tenere i suoi tre appezzamenti.
Questo caso illustra le tensioni esistenti tra la speculazione fondiaria e la conservazione dei terreni agricoli.
Conclusione
Questa storia evidenzia il ruolo cruciale svolto dai comuni nel regolare il mercato immobiliare e nel proteggere i terreni agricoli.
In un momento in cui la pressione sui terreni aumenta nelle aree urbane, il caso di Saint-Grégoire è un esempio lampante di come le autorità locali possano intervenire per mantenere l’uso originario dei terreni ed evitare che i prezzi salgano artificialmente.
Fonte: LaDepeche
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.