CRISI SIGNIFICATIVA PER LA BORSA DI MILANO
Le sanzioni commerciali stabilite da Donald Trump hanno avuto un impatto devastante sulle Borse europee, e Milano si è rivelata la più colpita tra le capitali finanziarie del continente. Per Piazza Affari, la sessione odierna si è classificata come una delle peggiori degli ultimi tre decenni: l’indice Ftse Mib ha subito una diminuzione del 6,5%, toccando punte di ribasso fino al 7%, prima di un modesto recupero verso la fine della giornata.
L’appello al calmieramento dei toni da parte della premier Giorgia Meloni non ha sortito effetti sul mercato azionario italiano, che ha registrato una chiusura in netta flessione, paragonabile solo ai crolli seguiti agli attacchi alle Torri Gemelle e al Pentagono, quando Milano aveva visto un decremento del 7,7%. Questa volta, il calo è stato simile al 6,8% verificatosi con le dimissioni di Silvio Berlusconi nel 2011, alla vigilia della crisi del debito sovrano.
Il crollo dell’11,7% del 2020, dovuto alla pandemia di Covid, sembra lontano, ma secondo le previsioni dei futures americani prima dell’apertura di Wall Street, era possibile un ulteriore peggioramento, motivo per cui analisti e esperti non escludono future discese per la Borsa italiana.
ANALISI DELLA FLESSONE DI PIAZZA AFFARI
Osservando oltre i confini nazionali, la situazione non appare molto più rosea, dato che anche le altre piazze europee hanno risentito negativamente. Francoforte ha visto una perdita del 4,68%, Parigi del 4,01%, Madrid del 5,82%, Amsterdam del 4,12% e Londra del 3,69%. Diverse sono le cause dietro il declino della Borsa italiana, nonostante un lieve recupero nel pomeriggio.
Il settore bancario ha influito notevolmente sul calo, con perdite significative tra gli istituti di credito. L’indice Ftse Italia Banche ha registrato un calo del 9%. Alcuni istituti come Banco Bpm, Mps, Bper e Unicredit hanno sofferto particolarmente, anche se Intesa Sanpaolo ha limitato le perdite al 7,63% alla chiusura.
Da inizio anno, Milano ha praticamente annullato tutti i guadagni, con una perdita di 47 miliardi di euro solo per l’Italia. In totale, sono stati persi 819 miliardi di euro, ai quali si aggiungono i 422 miliardi persi alla vigilia dell’annuncio dei dazi da parte di Trump, per un totale di oltre 1,2 trilioni di euro evaporati in due giorni.
PREOCCUPAZIONI E AZIONI CORRETTIVE DEL GOVERNO
Gli investitori ora temono che le politiche tariffarie di Trump e le reazioni della Cina possano ostacolare la crescita economica europea e accelerare la recessione, con ripercussioni dirette sulle banche. Nonostante la loro solidità, non si possono escludere impatti sulle operazioni bancarie in atto.
La Borsa italiana risulta più vulnerabile a causa del debito pubblico italiano. La premier Giorgia Meloni, durante il Consiglio dei Ministri sui dazi USA verso l’UE, ha annunciato un vertice con i due vicepremier e i ministri dell’Economia, Agricoltura, Industria e Politiche europee per valutare gli effetti dei dazi sull’economia italiana, inclusi i rischi di contrazione dei consumi e degli investimenti aziendali.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.