Una controversia sugli straordinari non pagati
Tra il 2018 e il 2022, un custode di una scuola di Lione si è trovato al centro di una controversia con l’autorità locale. Lavorando in media 37 ore a settimana, doveva svolgere compiti aggiuntivi cruciali: turni di sicurezza, gestione degli allarmi, sorveglianza degli accessi e manutenzione generale della scuola. Questi compiti rappresentavano più di 4 ore di straordinario durante il periodo scolastico e 5 ore durante le vacanze, per un totale di 827 ore non retribuite in quattro anni.
Gli alloggi aziendali al centro del dibattito
Il Municipio giustifica l’assenza di retribuzione delle ore straordinarie con il fatto che le fornisce gratuitamente un alloggio aziendale.
Tuttavia, il tribunale amministrativo ha stabilito che questa sistemazione è stata concessa sulla base di una “assoluta necessità di servizio”, costituendo una condizione inerente allo svolgimento delle sue mansioni e non una compensazione per le ore di lavoro aggiuntive.
Una vittoria parziale in tribunale
Inizialmente, il custode chiedeva un risarcimento di 50.560 euro. Il tribunale amministrativo di Lione gli ha dato ragione, ma per un importo inferiore, ordinando al comune di pagare 18.700 euro.
La decisione riconosce la fondatezza della sua richiesta di straordinari, pur respingendo alcune richieste accessorie.
I limiti del giudizio
Il tribunale ha respinto la richiesta di risarcimento per danni morali, sostenendo che l’attore non aveva dimostrato alcun impatto significativo sulla sua salute o sulla sua vita familiare.
In particolare, i giudici hanno sottolineato che questi orari di lavoro le permettevano di godersi i fine settimana e che il quadrilocale era adatto alla sua situazione familiare.
Una decisione che crea un precedente
Questo caso ha creato un importante precedente nella gestione del personale comunale. Il tribunale ha stabilito che le mansioni aggiuntive devono essere compensate con permessi o con un compenso economico.
Al Comune di Lione è stato chiesto di commentare questa decisione, ma non ha risposto alle richieste di commento.
Conclusione
Questo caso evidenzia l’importanza dell’equo compenso per il lavoro straordinario nel servizio pubblico locale. Serve a ricordare che l’alloggio aziendale, anche se fornito gratuitamente, non sostituisce l’equo compenso per le ore di lavoro prestate in eccesso rispetto all’orario di lavoro previsto dalla legge.
Questa decisione potrebbe influenzare altri casi simili nell’amministrazione territoriale francese.
Fonte: LeFigaro
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.