Il risarcimento per una caduta dalle scale in un condominio non coinvolge solo l’amministratore del condominio, ma anche i residenti. È richiesta la diligenza da parte di ciascuno degli abitanti, pertanto eventuali incidenti verranno analizzati individualmente.
Gli obblighi dell’amministratore di condominio includono la manutenzione dell’edificio e delle sue parti. Tuttavia, cosa succede quando un inquilino subisce una caduta dalle scale del condominio? La Corte di Cassazione Civile, Sezione III, ha reso una decisione il 2 luglio 2024, con la sentenza numero 19204.
Caduta in un condominio: chi è responsabile?
Le cadute nelle scale condominiali sono soggette agli esami della Corte di Cassazione, che determina le cause e di conseguenza le responsabilità relative all’incidente. Nel caso specifico, la persona danneggiata ha cercato di ottenere un risarcimento sia dalla proprietaria dell’immobile che dall’amministratore.
La decisione del 2 luglio 2024, numero 19204, ha respinto la richiesta della vittima poiché non esisteva un legame diretto tra le sue accuse e le presunte responsabilità dei due individui (proprietaria e amministratore).
La ragione della Corte di Cassazione si basava sulla conoscenza da parte della vittima (caduta nelle scale del condominio) delle caratteristiche strutturali dell’edificio, inclusa l’assenza di un corrimano adeguato e i rischi associati.
Prevenzione dei danni
Per invocare l’articolo 2051 del Codice Civile, chi subisce un danno deve essere in grado di dimostrare il “danno causato da una cosa in custodia“. Il condominio (custode) ha l’obbligo di prevenire i danni causati dall’oggetto, adottando tutte le misure di sicurezza possibili (Cassazione civile, sezione III, 27 giugno 2016, numero 13222).
La decisione finale spetta esclusivamente al giudice di primo grado, non alla Corte Suprema come avrebbe desiderato la persona danneggiata nella sentenza (Cass. civ. sez. III, 5 luglio 2017, n. 16502).
Per ottenere il risarcimento per una caduta nelle scale di un condominio, la parte interessata avrebbe dovuto dimostrare la responsabilità del custode e la negligenza in un evento accidentale.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.