L’incubo inizia a Beure
Nella cittadina di Beure (Doubs), Christine Soressi, dipendente pubblica di 53 anni, sta vivendo un vero e proprio incubo. Dopo i lavori comunali, si è ritrovata con una bolletta dell’acqua astronomica di 19.211 euro. La situazione si è creata quando il Comune ha acquisito il piano terra del suo edificio, seguito da lavori di sbancamento nel cortile del condominio.
Una perdita devastante dopo i lavori
I problemi sono sorti non appena sono iniziati i lavori di sbancamento. È stata individuata una grossa perdita, che ha comportato una notevole perdita d’acqua: 4 o 5 litri al minuto fuoriuscivano continuamente, anche con tutti i rubinetti chiusi.
Il fornitore, Gaz et Eaux, ha individuato rapidamente il problema e ha avvertito il proprietario di casa del consumo anomalo, che è continuato ad aumentare nel corso delle settimane.
Gli esperti confermano la responsabilità comunale
La situazione ha subito una svolta decisiva con l’arrivo di due perizie schiaccianti. La prima, datata aprile 2023, stabilisce chiaramente il legame tra i lavori e le perdite.
La seconda perizia rafforza queste conclusioni, affermando senza ambiguità che “i due incidenti sono il risultato diretto dei lavori di sbancamento effettuati dal Comune di Beure”. Questi documenti tecnici costituiscono una solida prova della responsabilità del Comune.
Un sindaco che si rifiuta di parlare
Di fronte a questi fatti, la reazione del Comune è stata particolarmente deludente. Il sindaco si è rifiutato categoricamente di riconoscere qualsiasi responsabilità, arrivando a definire le perizie come un “tessuto di bugie”.
Si ostina a dare la colpa alla “rete di distribuzione privata” e dichiara addirittura di avere “altro da fare che discutere”. Questo atteggiamento di totale negazione complica notevolmente la ricerca di una soluzione per l’elettore.
Una situazione finanziaria critica
La situazione di Christine Soressi sta diventando sempre più preoccupante. Nonostante abbia ottenuto dal suo fornitore una sospensione temporanea degli addebiti diretti, la perdita rimane attiva e la bolletta continua a salire inesorabilmente.
Senza alcuna soluzione concreta proposta dal Comune, questa residente si trova in un’impasse finanziaria che sembra senza via d’uscita.
Conclusione
Questo caso evidenzia la vulnerabilità dei cittadini nei confronti dell’amministrazione locale quando questa rifiuta di assumersi le proprie responsabilità. La mancanza di dialogo e di riconoscimento da parte del Comune, nonostante le solide prove degli esperti, ha lasciato una residente in una situazione finanziaria disastrosa.
Questo caso solleva questioni cruciali sulla responsabilità delle autorità locali per le opere pubbliche e sulla tutela dei diritti dei residenti.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.