Una scoperta eccezionale che fa sognare
Nel 2017, il mondo delle gemme è stato scosso da una scoperta straordinaria: il 13° diamante più grande mai trovato, del valore di 709 carati, è stato portato alla luce in una miniera della Sierra Leone. Gli scopritori, Komba Johnbull e Andrew Saffea, due adolescenti di 16 anni, sono diventati subito famosi per aver messo le mani su questo gioiello, soprannominato “Diamante della Pace”.
Un’asta storica
Il diamante è stato venduto per la colossale somma di 6,53 milioni di dollari al gioielliere britannico Laurence Graff nel dicembre 2017.
Questa transazione ha rappresentato un’immensa speranza per la regione, soprattutto perché i giovani scopritori hanno scelto di condividere equamente i profitti con la loro comunità, segnando una rottura con la sanguinosa storia dei “diamanti dei conflitti”.
Una quota equa ma modesta
Contrariamente alle aspettative, i due adolescenti hanno ricevuto “solo” 80.000 dollari ciascuno, pari a circa 67.000 euro.
Il resto del denaro è stato diviso tra i cinque scavatori della squadra, il pastore locale (40% della vendita) e il governo della Sierra Leone, che ha ricevuto due milioni di euro per lo sviluppo locale e 1,3 milioni per la regione di origine.
Sogni infranti
Il destino dei due giovani non è andato come speravano. Johnbull si è stabilito a Freetown, la capitale, dove si guadagna da vivere come produttore di finestre in alluminio.
Per quanto riguarda Andrew Saffea, il suo progetto di studiare in Canada è fallito quando il suo visto è stato rifiutato. Ora lavora in una stalla, dove viene ospitato e nutrito, lontano dalla favola che aveva immaginato.
L’ironia del destino
Questa storia illustra perfettamente il paradosso della ricchezza naturale in Africa.
In un Paese in cui il reddito medio è di 5 dollari al giorno, questi giovani hanno certamente ricevuto una grande somma, ma la loro vita rimane modesta rispetto al valore eccezionale della loro scoperta.
Conclusione
Questa storia ci ricorda che la scoperta di un tesoro non sempre garantisce una vita di lusso. Sebbene il loro gesto altruistico abbia contribuito allo sviluppo della loro regione, Johnbull e Saffea continuano a condurre una vita semplice, lontano dal luccichio della loro storica scoperta.
Tuttavia, la loro storia rimane un esempio di equa condivisione delle risorse in un Paese segnato dal conflitto per i diamanti.
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![Francesca Bianchi](https://www.compliancejournal.it/wp-content/uploads/2024/09/FrancescaBianchi.jpg)
Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.