Un prestito auto che si trasforma in un incubo
In una concessionaria di Tolosa, un gesto commerciale apparentemente innocuo si è trasformato in una vera e propria saga giudiziaria. Il proprietario di un’officina, spinto dal desiderio di soddisfare i suoi clienti, ha accettato di prestare una Citroën Picasso a un cliente di 64 anni per una prova di un giorno. Una pratica comune nel settore che, questa volta, ha preso una piega inaspettata.
La misteriosa scomparsa
Quello che doveva essere un semplice test drive si è trasformato in una prolungata sparizione. Il sessantaquattrenne è semplicemente svanito con il veicolo, lasciando il proprietario dell’officina senza notizie per otto lunghi mesi.
Una situazione particolarmente preoccupante per il professionista che ha visto il suo bene utilizzato senza il suo consenso e soprattutto senza alcuna prospettiva di restituzione.
Un vertiginoso accumulo di infrazioni
La vicenda assume una dimensione più grave quando il meccanico inizia a ricevere una valanga di contravvenzioni. Le infrazioni stradali si accumulano inesorabilmente, principalmente per eccesso di velocità, fino a raggiungere l’astronomica cifra di 6.000 euro, comprensiva di maggiorazioni.
Di fronte a questa situazione insostenibile, il professionista ha deciso di sporgere denuncia alla fine del 2024.
Il ritorno inaspettato e le giustificazioni traballanti
Contro ogni aspettativa, il cliente è riapparso otto mesi dopo la sua scomparsa, riportando finalmente il veicolo in officina. Durante l’interrogatorio da parte delle forze dell’ordine, ha cercato di giustificare il suo comportamento citando difficoltà finanziarie, adducendo la “mancanza di denaro” come motivazione principale delle sue azioni.
Una spiegazione che fatica a convincere di fronte alla gravità dei fatti.
Le lezioni da imparare per i professionisti
Questa disavventura sottolinea l’importanza cruciale di implementare procedure rigorose durante i test drive dei veicoli. I professionisti del settore automobilistico sono ora invitati a rafforzare i loro protocolli, in particolare stabilendo contratti dettagliati e richiedendo sostanziali garanzie finanziarie prima di qualsiasi prestito di veicoli.
Conclusione
Questa rocambolesca vicenda ricorda che la fiducia negli affari, per quanto preziosa, deve essere accompagnata da adeguate precauzioni legali. Servirà sicuramente da esempio per molti professionisti del settore automobilistico, incoraggiandoli a rafforzare le loro misure di protezione durante i test drive dei veicoli, anche con clienti apparentemente affidabili.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.