Quando il “torno tra 5 minuti” diventa “ci vediamo tra 8 mesi”.
In una concessionaria di Tolosa, quello che doveva essere un normale giro di prova si è trasformato in un’epopea degna di un road movie improvvisato. Un cliente di 64 anni ha reinventato il concetto di “long test drive” trasformando un giro di prova di un giorno in un’avventura di otto mesi, lasciando dietro di sé una scia di multe lunga quanto il suo viaggio.
Il prestito che fa il salto di qualità
La nostra storia inizia come tante altre nel mondo dell’automobile: un garagista comprensivo, una Citroën Picasso in cerca di un acquirente e un cliente apparentemente serio.
Lo scenario perfetto per una vendita classica… finché il nostro protagonista sessantenne non decide di riscrivere il copione a modo suo.
Otto mesi di solitudine (per il meccanico)
Il mistero del Picasso errante Mentre il proprietario del garage scrutava l’orizzonte alla ricerca della sua auto, il nostro avventuriero dell’asfalto trasformava ogni autovelox di Francia nel suo fotografo personale.
Una collezione di autografi digitali che si sarebbe presto trasformata in un conto salato di 6.000 euro, tanto da far impallidire il prezzo del più costoso controllo tecnico.
Il grande ritorno: una scusa che non funziona
Dopo otto mesi di assenza, come il figliol prodigo motorizzato, il nostro cliente fa la sua ricomparsa. La sua scusa? “Non avevo soldi”. Una giustificazione che ha senso quanto prendere in prestito uno yacht per risparmiare sulla pagaia.
Il punteggio finale
- 1 auto “in prestito
- 8 mesi di libertà
- 000 di multa
- 1 proprietario di un’officina che non presterà mai più la sua auto senza un contratto di ferro
Conclusione
Nel grande libro delle “idee poco brillanti”, il prestito dell’auto senza garanzie ha appena guadagnato un posto d’onore. Il nostro garagista, ormai esperto di fiducia mal riposta, ci ricorda che quando si tratta di auto, la generosità può talvolta costare più di una revisione completa.
E mentre il nostro sessantenne spiega i suoi problemi finanziari alla polizia, da qualche parte in Francia un autovelox si sta ancora chiedendo perché abbia dovuto fare così tanti straordinari.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.