A partire dal primo settembre, ci sono state significative modifiche nelle penalità applicate ai crediti inesistenti o non dovuti. Queste nuove normative influenzeranno anche le sanzioni relative ai bonus edilizi.
Il recentemente introdotto Decreto Sanzioni ha due aspetti: uno positivo e uno negativo. La buona notizia è che le sanzioni sono state alleggerite rispetto al passato, mentre la notizia meno positiva è l’eliminazione del requisito della “non individuabilità dell’anomalia attraverso controlli automatizzati”.
Cambiamenti nelle regolazioni dei crediti inesistenti e non spettanti
Il nuovo Decreto Sanzioni ha introdotto importanti cambiamenti riguardo i crediti inesistenti e non spettanti. Inizialmente, è stata rivista la definizione di crediti di imposta “inesistenti”, un problema che da tempo occupava l’amministrazione fiscale italiana a causa delle notevoli perdite di entrate fiscali.
Rimuovendo il criterio della “non individuabilità dell’irregolarità tramite controlli automatizzati”, è più probabile che i contribuenti possano incappare in queste irregolarità, che ora comportano multe più elevate.
Ciononostante, come già accennato, vi è una riduzione delle sanzioni che permette ai contribuenti di economizzare una certa quantità di denaro.
Le nuove normative sono state modificate rispetto al passato: precedentemente, le multe per i crediti inesistenti erano del 100% e 200% in più rispetto al “credito percepito”. Invece, per i crediti non spettanti, la sanzione era del 30% di quanto ottenuto.
Attualmente la situazione è cambiata:
- Crediti non spettanti: la multa è stata ridotta dal 30% al 25% e sono esclusi quei crediti che non rientrano nella categoria di quelli con “caratteristiche specifiche o qualità particolari”, per i quali non sono stati rispettati i minori adempimenti amministrativi. In questi ultimi casi, viene applicata una multa fissa di 250€ attribuita al contribuente se la violazione viene rimossa entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi.
- Crediti inesistenti: la multa è stata ridotta al 70%, ma può arrivare fino al 140% nel caso in cui i cosiddetti crediti inesistenti risultino “frutto di rappresentazioni fraudolente, effettuate con documenti materialmente o ideologicamente falsi, simulazioni o artifici”.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.