PIL Sorprendente: Italia Batte Germania Grazie a Servizi e Turismo!

Aggiornamento sul Pil Italiano secondo Istat

Secondo i dati preliminari diffusi ieri dall’Istat, il Prodotto Interno Lordo (PIL) italiano, una volta depurato degli effetti stagionali e di calendario, non ha registrato variazioni nel trimestre estivo, mantenendosi invariato rispetto al trimestre precedente. La crescita su base annua si attesta al 0,4%, segnando una decrescita rispetto al 0,6% registrato nel trimestre primaverile. Anche se in termini monetari si è notata una leggera diminuzione, questa non è stata sufficiente a modificare il segno in negativo a causa dell’arrotondamento.

La situazione economica recente

Dopo due trimestri di modesta crescita nella prima metà dell’anno, rispettivamente dello 0,3% e dello 0,2%, l’economia italiana ha visto una pausa. Questo segue un periodo di crescita poco significativa dal terzo trimestre del 2022, quando il PIL era cresciuto dello 0,6%, seguito da due trimestri negativi. Tuttavia, i successivi due trimestri hanno compensato questi cali, chiudendo l’anno con una crescita zero nell’ultimo trimestre.

Rispetto al terzo trimestre del 2022, l’attuale PIL reale è aumentato solo dello 0,5%, influenzato negativamente dalla conclusione degli incentivi per gli investimenti energetici nell’edilizia e non beneficiando come previsto dagli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). La variazione acquisita per il 2024, che rappresenta il valore che l’anno potrebbe raggiungere assumendo una crescita zero anche nell’ultimo trimestre, è dello 0,4%.

La stabilità del PIL è il risultato di una lieve diminuzione nel valore aggiunto nel settore dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, e di una più marcata riduzione, non ancora quantificata dall’Istat, nell’industria, che include anche il settore delle costruzioni. Questi decrementi sono stati bilanciati da un aumento nel settore dei servizi, che include il turismo. Dal lato della domanda, vi è stato un contributo positivo dalla componente nazionale (consumi privati, consumi collettivi e investimenti) e un impatto negativo dalla componente estera netta (export meno import).

LEGGI  Eni e Snam lanciano il primo deposito di CO2 in Italia: Ecco come funziona!

Confronto con altri paesi dell’area euro

I paesi dell’area euro nel loro complesso hanno registrato performance migliori dell’Italia, con una crescita congiunturale dello 0,4% e una tendenziale dello 0,9%. Alcuni paesi, tuttavia, hanno mostrato segni negativi, come la Germania (-0,2%), l’Austria e l’Irlanda (entrambi a -0,1%), l’Ungheria (-0,7%) e la Lettonia (-1,4%). Anche la Svezia, che non fa parte dell’eurozona, ha registrato un -0,2%. Invece, paesi come il Belgio (1,0% tendenziale), la Francia e la Repubblica Ceca (entrambi 1,3%), il Portogallo (1,9%) e soprattutto la Spagna (3,4%) hanno avuto risultati positivi.

Quali fattori hanno contribuito al notevole successo della Spagna, se non il turismo? E perché non l’Italia? Questi interrogativi saranno oggetto di analisi in un prossimo articolo.

Articoli simili

Vota questo post

Lascia un commento