La Commissione Europea ha iniziato a discutere modifiche significative al sistema di cartolarizzazione vigente, per facilitare alle banche europee l’inclusione dei ‘titoli da attività’ nei loro portafogli di liquidità per emergenze. Questa mossa potrebbe rivitalizzare un mercato cruciale per il finanziamento di progetti ambiziosi, sia nel settore verde che in quello della difesa, che l’Unione Europea prevede di implementare nei prossimi mesi. Questo potrebbe anche creare una sorta di scudo contro le crisi, secondo quanto riportato da Bloomberg, che ha avuto accesso a un documento della Commissione che dettaglia i passaggi – inclusi cartolarizzazione, buffer e gestione del rischio di credito – per accrescere la competitività delle banche europee.
La cartolarizzazione è un processo finanziario che consente a un istituto di credito – le banche, in questo caso – di convertire attivi liquidi in titoli negoziabili. Questo processo ha il vantaggio di poter trasferire crediti rischiosi, come quelli derivanti da mutui o prestiti, ad altri investitori interessati all’acquisto, liberando così capitale per il creditore originale. Tuttavia, gli svantaggi di questa pratica sono stati evidenziati dalla crisi dei subprime del 2008, che fu in parte causata dall’uso eccessivo di tale sistema.
Il nuovo approccio UE per potenziare la competitività bancaria: “Cartolarizzazione, gestione del rischio e riduzione degli haircut”
Dopo anni di regolamentazioni severe nel campo della cartolarizzazione, la Commissione Europea, stando a quanto riferito da Bloomberg e nonostante la mancanza di risposte ai commenti richiesti dal giornale, pare propensa a rilassare parzialmente le restrizioni. L’intenzione sarebbe quella di allargare i criteri di ammissibilità per le cartolarizzazioni di crediti, includendo anche titoli con rating AA anziché limitarsi ai soli crediti AAA.
Parallelamente, la Commissione sta considerando di abbassare gli ‘haircut’, ossia le riduzioni sul valore di mercato dei crediti oggetto di cartolarizzazione, e di estendere la copertura del rischio a enti assicurativi. Queste modifiche, mantenendo comunque rigide norme sulla trasparenza, potrebbero contribuire a sbloccare un mercato da 1,2 trilioni di euro, risorse che sarebbero impiegate per finanziare investimenti nei settori dell’energia, dell’ecologia, dell’edilizia e della difesa.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.