L’UE avvia un’importante indagine contro Temu
Giovedì 31 ottobre la Commissione europea ha ufficialmente aperto un’indagine sulla piattaforma cinese di e-commerce Temu. L’indagine rientra nell’ambito della legge sui servizi digitali (DSA) e si concentra sulla presunta vendita di prodotti illegali e sulle pratiche di potenziale dipendenza della piattaforma.
Grandi preoccupazioni per la sicurezza dei consumatori
L’indagine si concentra su due aspetti principali: la commercializzazione di prodotti potenzialmente illegali o pericolosi e i meccanismi di gamification ritenuti coinvolgenti. Margrethe Vestager, commissario europeo per la concorrenza, sottolinea la necessità di “garantire che i prodotti venduti siano conformi agli standard dell’UE”. La piattaforma è sotto esame soprattutto per i suoi programmi di ricompensa sotto forma di giochi, che potrebbero avere un impatto negativo sul benessere degli utenti.
Sanzioni potenzialmente pesanti
In caso di accertata violazione del regolamento sui servizi digitali, Temu potrebbe incorrere in multe fino al 6% del suo fatturato annuo. Questa misura rientra nell’ambito di una maggiore sorveglianza delle piattaforme digitali da parte dell’UE, e Temu si è recentemente aggiunta all’elenco delle piattaforme di grandi dimensioni soggette a controlli più severi.
La risposta di Temu
Di fronte a queste accuse, Temu ha dichiarato di prendere sul serio i propri obblighi normativi e di impegnarsi a collaborare con le autorità europee. Un portavoce della società ha dichiarato che la piattaforma investe continuamente nel rafforzamento del suo sistema di conformità per proteggere gli interessi dei consumatori.
Conclusione
Questa indagine segna una svolta nella regolamentazione dei giganti dell’e-commerce in Europa, in particolare quelli di origine cinese. Illustra la determinazione dell’UE a garantire il rispetto dei suoi standard di protezione dei consumatori e a combattere le pratiche commerciali potenzialmente dannose.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.