L’attuale congiuntura economica europea sta attraversando un periodo complicato, evidenziato dai recenti dati sulla produzione industriale di novembre e dalle previsioni del PIL per il 2024 della Germania, spesso considerata il motore economico dell’Europa. Tuttavia, secondo Luigi Campiglio, professore di Politica Economica presso l’Università Cattolica di Milano, potrebbe esserci una prossima inversione di tendenza, specialmente per l’Italia.
Professore, quali sono le sue considerazioni sui recenti dati riguardanti la produzione industriale europea e il PIL tedesco?
Di fronte a questi indicatori, emerge la domanda se l’economia europea abbia raggiunto il suo punto più basso. Questa riflessione è particolarmente pertinente per l’Italia, considerando la riduzione continua della produzione industriale negli ultimi due anni.
Perché è fondamentale porsi questa domanda?
Sì, perché identificare il “fondo” permette di iniziare a pensare alla ripresa. Chi si muove per primo, nonostante il rischio legato a un contesto di stagnazione, può godere di vantaggi significativi. Se avviene un rimbalzo, questo può risultare molto vantaggioso sia per il paese che per le sue aziende.
Esiste un modo per stimolare questa ripresa in Italia?
È essenziale generare un impulso positivo, cosa che potrebbe derivare dal pieno dispiegamento del PNRR e dai relativi investimenti. Gli investimenti sono cruciali per superare la stagnazione, in particolare quelli orientati all’innovazione, che sono centrali per incrementare la produttività, un aspetto che nel nostro paese necessita di una forte spinta.
Ha menzionato gli investimenti pubblici del PNRR. Quale ruolo possono giocare gli investimenti privati?
Le misure come l’Ires premiale e i contratti di produttività sono utili, e gli investimenti in innovazioni tecnologiche, che includono il rinnovo degli impianti, sono fondamentali. Tuttavia, è importante anche valorizzare le risorse umane, spesso sottoutilizzate. In questo ambito, il settore pubblico gioca un ruolo cruciale, ma anche quello privato è fondamentale.
Ma ci sono le risorse necessarie?
Il problema non è tanto la disponibilità di risorse, che potrebbero aumentare con una probabile riduzione dei tassi da parte della BCE, quanto le idee che possano portare a innovazioni concrete. Le aziende dovrebbero cercare e finanziare le buone idee, specialmente in un contesto internazionale che sembra favorevole.
Quali sono le prospettive internazionali che potrebbero influenzare questa situazione?
Sembra essere imminente una pausa nei conflitti in Medio Oriente e si discute di possibili negoziati per porre fine alla guerra in Ucraina. Con l’imminente insediamento di Trump, si potrebbero avere ulteriori chiarimenti sulle sue politiche, che, come ho già espresso in passato, sono cruciali per il futuro dell’Europa.
Si parla anche di un buon rapporto tra la nuova amministrazione americana e il governo italiano…
Sì, e questo suggerisce che l’Italia potrebbe aver raggiunto o essere vicina al punto di svolta, stabilizzando la situazione e creando il momento giusto per una nuova partenza. Con un cauto ottimismo, si possono prevedere nuove opportunità per le imprese dopo un lungo periodo di stallo.
(Lorenzo Torrisi)
— — — —
Articoli simili
- SVIMEZ Rivela: “Stato Investitore Necessario!” – Non Basta l’Aumento dell’Occupazione (+2,4%)
- INDUSTRIA IN CRISI: L’Ires Premiale la Soluzione per l’Economia? Scopri Come!
- Italia in trappola: paga un fio pesante per le agenzie di rating!
- Crescita PIL sorprende: Deficit Italia cala drasticamente dal 7,2% al 3,4%!
- Patto di Stabilità: Come le Spese per la Difesa Possono Cambiare le Regole!

Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.