La truffa gastronomica del secolo: un duo padre-figlio smascherato a Tolone
Un padre di 48 anni e suo figlio di 18 sono stati arrestati il 3 aprile a Tolone in un caso che sta scuotendo il settore della ristorazione nella regione del Var. Il loro reato? Per tre anni avevano orchestrato una sofisticata truffa ai danni di un centinaio di ristoranti, trasformando il “paniere dei ristoranti” in una vera e propria arte dell’inganno.
Una strategia meticolosamente studiata
I due malviventi non hanno scelto i loro obiettivi a caso. Il loro metodo consisteva nel selezionare meticolosamente i locali in base alle recensioni online, privilegiando i ristoranti i cui proprietari avevano una reputazione di gentilezza.
Questo approccio calcolato ha permesso loro di massimizzare le possibilità di successo.
L’inarrestabile stratagemma delle bollette non pagate
Il loro modus operandi era spaventosamente efficace: dopo aver ordinato pasti abbondanti per un valore compreso tra 80 e 150 euro, il padre fingeva di avere un problema con la carta di credito. Il figlio usciva quindi dal ristorante, fingendo di andare al bancomat per prendere dei soldi.
Per ottenere la fiducia del proprietario del ristorante, il padre lasciava in garanzia un documento d’identità, che poi dichiarava smarrito o rubato.
Danno considerevole in tre anni
Tra il gennaio 2021 e l’agosto 2024, il duo ha operato a un ritmo frenetico, con il figlio che ha ammesso di aver usufruito di pasti gratuiti due o tre volte a settimana.
L’indagine preliminare ha portato a 43 denunce formali, ma il padre ha ammesso un centinaio di fatti, rivelando la vera portata della sua frode.
Conseguenze legali
I due uomini, attualmente sotto custodia della polizia, sono accusati di “scrematura di cibo”.
Il padre, già noto alla polizia, è perseguito anche per “istigazione di un minore a commettere un reato”, poiché il figlio era minorenne all’inizio della serie di truffe.
Conclusione
Questo caso evidenzia la vulnerabilità dei ristoratori nei confronti dei truffatori organizzati. Sebbene il duo pensasse di aver trovato la ricetta perfetta per ottenere pasti gratuiti, ora dovrà rispondere alla giustizia.
Una storia che ci ricorda che la fiducia dei ristoratori non deve essere un ingrediente da sfruttare in schemi disonesti.
Fonte: Demotivateur
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.