Un piano machiavellico e meticolosamente preparato
Nel maggio 2021, quella che sembrava una semplice crociera romantica tra Dalian e Yantai, in Cina, si è trasformata in una scena del crimine. Li, proprietario di un ristorante, aveva orchestrato con cura il suo piano dall’ottobre 2020, appena due mesi dopo il suo matrimonio. Il suo obiettivo: sbarazzarsi della moglie per incassare 1,5 milioni di euro di assicurazione sulla vita.
Un piano meticolosamente orchestrato andato storto
Il 5 maggio 2021 Li è entrato in azione. Pensando di aver pianificato tutto, compreso evitare le 200 telecamere di sorveglianza della nave, ha spinto la moglie in mare.
Poi ha cercato di far sembrare l’omicidio un incidente. Tuttavia, l’autopsia rivela tracce di lotta sul corpo della vittima, i primi segni di un crimine premeditato.
I difetti di un assassino troppo frettoloso
Il comportamento sospetto di Li dopo la tragedia ha rapidamente destato sospetti. La sua insolita fretta nel richiedere il certificato di morte, adducendo “usanze locali che richiedono la cremazione”, ha messo in allarme gli investigatori.
Le indagini hanno rivelato un uomo pieno di debiti che non si faceva scrupoli a frequentare prostitute, anche a meno di due settimane dalla morte della moglie.
Il dettaglio fatale: una telecamera dimenticata
Nonostante i suoi tentativi di evitare la sorveglianza, Li commette un errore fatale: dimentica una telecamera situata in un altro angolo della barca.
Questo video riprende chiaramente il momento in cui spinge la moglie in mare, diventando una prova inconfutabile della sua colpevolezza.
Giustizia e condanna
Sebbene Li non abbia mai confessato il suo crimine nonostante le prove schiaccianti, i tribunali cinesi lo hanno riconosciuto colpevole.
In conformità all’articolo 48 della legge cinese, è stato condannato a morte. Tuttavia, c’è la possibilità di commutare la pena in ergastolo se dimostra buona condotta per due anni.
Conclusione
Questo caso illustra come l’avidità possa portare agli atti più estremi, ma anche come un semplice dettaglio trascurato – in questo caso una telecamera di sorveglianza – possa far deragliare il piano più meticolosamente preparato. Ci ricorda anche che la giustizia, grazie ai progressi tecnologici e alla perspicacia degli investigatori, spesso trionfa alla fine.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.