La prima fase dell’incontro tra UniCredit e Commerzbank si è conclusa con un vantaggio per il gruppo italo-tedesco guidato da Andrea Orcel. L’inizio delle negoziazioni – avvenuto venerdì a Francoforte con la presenza della neo Presidente Bettina Orlopp – ha raggiunto esattamente gli obiettivi prefissati da Milano, successivamente all’acquisizione del 4,5% di Commerz da parte dello stato tedesco e al successivo incremento al 21% tramite acquisti di mercato.
Nel corso del weekend non è passata inosservata l’intervista rilasciata a Il Sole 24 Ore da Lars Feld, consigliere economico del ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, il quale ha formalmente venduto il pacchetto iniziale a UniCredit. Feld ha espresso un giudizio tecnico inequivocabile: “Più vantaggi che svantaggi per noi dall’unione”. Tuttavia, ancor più significativo è stato l’aspetto politico: la battuta di disapprovazione verso “UniCommerz” del Cancelliere socialdemocratico Olaf Scholz, sebbene insolita, non è stata banale. La vera novità è stata il disaccordo (retrospettivo) tra Scholz e il suo ministro e leader del Fdp, uno dei tre partiti della coalizione governativa. Lindner ha prontamente replicato a Scholz che il governo non può impedire un’operazione di mercato: Commerzbank potrà considerare ostili le mosse di UniCredit, ma dovrà difendersi da sola.
Si è comunque confermato che l’accordo tra l’agenzia statale tedesca per le privatizzazioni e UniCredit è stato perfezionato con termini contrattuali impeccabili. Era previsto che il blocco sul restante pacchetto del 12% non sarebbe stato venduto prima del 12 dicembre, dopo un intervallo di 90 giorni dal primo collocamento. La pausa nella trattativa si preannuncia lunga e il programma non è ancora definito.
Non è sicuro, ma è possibile, che la Bce conceda a UniCredit di aumentare la sua partecipazione in Commerzbank fino al 29,9%, soglia oltre la quale scatta l’offerta pubblica di acquisto obbligatoria. Questo potrebbe creare le condizioni affinché UniCredit proceda all’acquisizione di altre quote statali di Commerz. Anche il primo pacchetto è stato comprato con un premio sul valore di mercato, che è successivamente aumentato. Il favore del ministro delle Finanze tedesco non sorprende, dato che non era certo di trovare presto un compratore disposto a pagare un prezzo significativo per una banca non strategica (la presenza dello Stato in Commerz, durata 15 anni, era risultato di un vero salvataggio nel 2009). Tuttavia, entro il 31 dicembre, le casse statali tedesche potrebbero ricevere oltre 2 miliardi da UniCredit.
Il montante non è trascurabile, considerando che Berlino deve preparare una manovra per il 2025 problematica sia in termini economico-finanziari (la Germania è in recessione e le grandi industrie stanno pianificando licenziamenti), sia politici: all’inizio dell’ultimo anno di legislatura, la coalizione Spd/Fdp/Verdi appare divisa, tanto che si è diffusa la voce di un possibile cambio alla Cancelleria tra Scholz e il ministro (socialdemocratico) della difesa Boris Pistorius. Anche per questa ragione UniCredit – dopo aver consolidato le sue prime posizioni su Commerz – non ha fretta.
— — — —
Articoli simili
- Risiko Europeo di Unicredit: Impatti Cruciali su Banche e Politica!
- Berlino Blocca la Vendita di Commerzbank: Rivolta contro il Rapporto Draghi!
- ELEZIONI GERMANIA: L’Impatto Volkswagen e la Scommessa Ucraina su Scholz
- UNICREDIT-BANCO BPM: Gli Impatti della Mossa di Credit Agricole! Scopri gli Scenari!
- Crisi di Governo: la Germania pronta a scuotere l’Europa!

Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.