L’urgenza di una difesa europea
L’Europa sta affrontando una minaccia militare senza precedenti. Tre anni di guerra hanno causato più di un milione di morti e feriti. Le posizioni americane stanno diventando incerte. La Russia moltiplica le sue intimidazioni. L’Europa deve scuotersi dal suo letargo. L’aumento della spesa militare al 3% del PIL è ormai indispensabile. Si tratta di 300 miliardi di euro in più da qui al 2027. Pochi Paesi hanno già raggiunto la soglia raccomandata dalla NATO. La domanda è: come verrà finanziato questo urgente riarmo?
Strategie nazionali divergenti
Ogni Paese europeo affronta questa sfida finanziaria in modo diverso. Alcuni Paesi dispongono di finanze sane per far fronte a questi costi. Altri, come la Francia, dovranno fare scelte difficili. La Germania sta preparando una grande rivoluzione di bilancio.
Si sta preparando ad abbandonare il “freno al debito”. Eppure questa regola era sacra. Le regole di bilancio europee vengono allentate, come durante la crisi di Covid. Il tempo sta per scadere per i leader europei.
L’elettroshock di Trump
Ursula von der Leyen ha dichiarato: “Il tempo delle illusioni è finito”. Il Presidente della Commissione europea ha parlato davanti al Parlamento. Ha chiesto un rapido aumento delle capacità di difesa. “Ne abbiamo bisogno ora”, ha insistito.
L’annunciato ritorno di Donald Trump ha creato uno shock. Il coinvolgimento americano in Europa sta diventando incerto. “L’ordine di sicurezza europeo è stato scosso”, afferma von der Leyen. L’Europa deve ora “assumersi una maggiore responsabilità per la propria difesa”.
Il piano della commissione europea
È stato finalmente raggiunto un consenso sul rafforzamento delle forze armate europee. Questo consenso era “assolutamente impensabile fino a poche settimane fa”. La Commissione ha presentato un ambizioso piano di riarmo. Mira a mobilitare 800 miliardi di euro in quattro anni.
150 miliardi di euro di questa cifra saranno erogati sotto forma di prestiti agli Stati membri. I leader dei 27 Stati membri hanno approvato questo piano. La Commissione proporrà ora misure concrete. La prossima settimana è previsto un vertice europeo.
Verso un grande prestito comune?
Alcuni eurodeputati chiedono di fare di più dal punto di vista finanziario. Suggeriscono di lanciare un grande prestito europeo. Valérie Hayer, leader dei centristi al Parlamento, sostiene questa idea. Sottolinea che questo strumento ha già funzionato durante la pandemia.
Questa messa in comune del debito consentirebbe di compiere uno sforzo massiccio e coordinato. Ma Ursula von der Leyen rimane reticente su questa proposta. Le discussioni proseguono per trovare la migliore soluzione finanziaria.
Conclusione
L’Europa si trova in un momento decisivo per la sua sicurezza. Il finanziamento dei 300 miliardi necessari richiede creatività e coraggio politico. Le opzioni sono molteplici: debito nazionale, prestito comune europeo, mobilitazione del risparmio privato.
Antonio Costa, Presidente del Consiglio europeo, promette di “costruire il nostro deterrente”. La posta in gioco non è solo il bilancio. È il futuro della sovranità europea che è in gioco di fronte alle crescenti minacce esterne.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.