Presentazione della nuova Bussola della competitività da parte di Ursula von der Leyen
Ieri a Bruxelles, Ursula von der Leyen ha introdotto la nuova Bussola della competitività. La Presidente della Commissione Europea ha evidenziato l’impegno politico nell’attuare le direttive del piano, con l’obiettivo di superare le debolezze dell’Unione Europea e migliorare la sua competitività. Il piano si articola in tre principali direzioni: l’innovazione, la sicurezza e la decarbonizzazione. Stephane Sejourné, commissario responsabile per la Prosperità e la Strategia Industriale, ha dichiarato che la Bussola della competitività sarà il fulcro della nostra politica economica per i prossimi cinque anni.
Mario Baldassarri, ex viceministro dell’Economia e attuale Presidente del Centro studi EconomiaReale di Roma e dell’Istao di Ancona, ha commentato che, sebbene i rapporti recentemente presentati da Mario Draghi ed Enrico Letta siano stati positivi e ben accolti, manca ancora un elemento chiave per trasformare in realtà le proposte della Bussola della competitività.
Qual è l’elemento mancante?
Secondo Baldassarri, l’elemento mancante è un robusto bilancio federale europeo. Attualmente, il bilancio limitato dell’UE, che si aggira intorno ai 150 miliardi di euro annui, è insufficiente per fornire l’impulso necessario alla competitività. Un esempio emblematico è il progetto Starlink, che ha già oltre 6.000 satelliti operativi, mentre l’UE prevede di avere un proprio sistema di comunicazione sicura solo tra 5-6 anni.
Il rischio di un’Europa in ritardo permanente
Per realizzare investimenti cruciali in infrastrutture, difesa, sicurezza, immigrazione, formazione e tecnologia, è essenziale un bilancio federale con debito comune. Un primo passo sarebbe rendere permanente il Next Generation EU, ma ci sono forti resistenze politiche da superare, specialmente considerando la situazione in Francia e Germania.
È una decisione politica fondamentale che l’Europa deve prendere, e nonostante la fragilità attuale del binomio franco-tedesco, è un percorso che deve essere intrapreso, specialmente in risposta alle politiche dell’amministrazione Trump.
La risposta dell’Europa alla nuova amministrazione americana
L’Europa non deve solo rispondere a Trump, ma anche a se stessa, decidendo il proprio futuro. In caso contrario, rischia di dissolversi.
La necessità di un mercato unico dei capitali
Ursula von der Leyen ha sottolineato a Davos l’importanza di un mercato unico dei capitali profondo e liquido. Tuttavia, questo da solo non è sufficiente senza un impegno finanziario dell’UE a sostegno di programmi pubblici credibili che possano stimolare anche gli investimenti privati.
Il futuro dell’industria automobilistica europea
Infine, la discussione sul futuro dell’industria automobilistica sembra inadeguata senza un piano industriale europeo che accompagni la transizione dal motore endotermico a quello elettrico, prevista per il 2035. Senza un bilancio federale europeo e un debito comune, qualsiasi discussione rimane superficiale.
(Lorenzo Torrisi)
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.