Oggi, l’Antitrust ha annunciato di aver iniziato un’indagine riguardante le auto elettriche nei confronti di BYD Italia, Stellantis Europe, Tesla Italy e Wolkswagen Italia. Queste aziende sono sospettate di pratiche commerciali non corrette che potrebbero contravvenire al Codice del consumo, normativa che tutte le imprese devono osservare per operare sul territorio italiano. Ancora non sono stati delineati gli esiti possibili di questa indagine, né è noto il tempo che le investigazioni occuperanno. Tuttavia, il Codacons ha già manifestato l’intenzione di avviare una battaglia legale per risarcire i consumatori nel caso in cui le violazioni fossero confermate.
Secondo quanto emerso dall’indagine dell’Antitrust, le quattro aziende produttrici di auto elettriche avrebbero lasciato in ombra alcuni dettagli cruciali sui loro siti internet. Ciò riguarda principalmente quattro aspetti legati alle batterie: da un lato si trovano descrizioni vaghe riguardo l’autonomia dei veicoli, dall’altro non si danno informazioni precise sui fattori che influenzano la durata della carica. Inoltre, mancano dettagli sulla perdita di capacità delle celle elettriche e sulle garanzie commerciali disponibili per i consumatori.
Stellantis: “Da noi piena collaborazione con l’Antitrust per l’istruttoria sulle auto elettriche”
Ieri, secondo quanto comunicato dall’Antitrust, sono state effettuate alcune ispezioni preliminari presso le sedi italiane delle quattro aziende coinvolte, ma non è ancora chiaro cosa sia stato scoperto durante queste. Stellantis, finora l’unica a commentare, ha confermato una “piena collaborazione” con le autorità, dichiarando di aver “fornito tutte le risposte, le informazioni e le documentazioni richieste” e promettendo di “continuare a cooperare per chiarire ogni ulteriore dettaglio“.
Da parte loro, l’Unione Nazionale dei Consumatori, rappresentata dal presidente Massimiliano Dona, ha espresso apprezzamento per l’apertura dell’indagine, sottolineando che l’autonomia dichiarata dei veicoli deve corrispondere a quella reale, così come i tempi di ricarica. Dal canto loro, dal Codacons è stata ribadita la promessa di lottare per ottenere risarcimenti, evidenziando che le informazioni fornite sono spesso poco trasparenti e talvolta ingannevoli, influenzando ingiustamente le decisioni di acquisto e causando un danno economico significativo.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.