TAJANI, GLI EREDI DI BERLUSCONI E IL PD: LE IMPLICAZIONI DELLA POSIZIONE DI FORZA ITALIA SULLO IUS SOLI
È possibile che i figli di Silvio Berlusconi stiano orchestrando un “progetto centrista” per posizionare Forza Italia di Tajani più vicino al PD di Schlein, escludendo così le frange estreme rappresentate a destra da Meloni e Salvini e a sinistra da Conte e Fratoianni? Sebbene si possano adottare diverse prospettive e analisi, nel dibattito attuale su ius soli, tematica politica molto discussa che vede da un lato Forza Italia e il PD, e dall’altro FdI e la Lega, emergono principalmente due interpretazioni.
Da una parte, la pausa estiva offre l’opportunità per alcuni posizionamenti strategici in previsione delle imminenti battaglie politiche autunnali, come la Manovra Finanziaria. In questo contesto, Forza Italia con Tajani sta cercando di spingere per lo Ius Scholae, invitando il Partito Democratico a lasciare la bandiera dello Ius Soli per cercare un cambiamento più concreto nella legislazione sulla cittadinanza.
Dall’altra, una visione più ampia propone un piano che includa i figli di Silvio Berlusconi (Marina e Pier Silvio), Forza Italia, Renzi e il PD per formare un’alleanza in stile Von der Leyen in vista delle prossime elezioni politiche del 2027. La politica e la fantapolitica possono essere mescolate in queste analisi, ma alcuni indizi di un’intesa sottostante tra queste diverse anime del centro-sinistra sono evidenti e non solo per “IlSussidiario” che lo osserva da tempo. Scene dietro le quinte mostrano sempre più spesso aperture di tipo “liberal” da parte di Marina e Pier Silvio Berlusconi attraverso la loro Mediaset, in linea con le mosse di Tajani su temi come lo Ius soli e le riforme carcerarie (ma anche sull’Autonomia differenziata e il Premierato).
SCENARI FUTURI PER FORZA ITALIA: CON I BERLUSCONI VERSO IL PD O ANCORA NEL CENTRODESTRA?
Secondo Paolo Delgado su “Il Dubbio”, l’associazione tra i figli di Berlusconi e la virata “liberal-progressista” di Forza Italia sotto la guida di Tajani è una delle interpretazioni più solide degli attuali scenari politici italiani: una visione non diversa da quella che abbiamo esposto nelle ultime settimane. La principale minaccia interna al governo Meloni non è la Lega, ma piuttosto la componente centrista, eredità del defunto Silvio Berlusconi. Si comincia con le problematiche delle carceri dove le posizioni di Tajani divergono da quelle di Nordio, per arrivare alle riforme chiave del governo Meloni (una di FdI, l’altra della Lega, forse non casualmente una fonte di irritazione per Forza Italia?, ndr) e, naturalmente, allo Ius soli-Ius Scholae di questi ultimi giorni.
«I due Berlusconi sognano davvero una destra molto diversa, in certi aspetti opposta a quella di Salvini e in parte anche di Meloni», scrive ancora “Il Dubbio”, elencando i vari motivi di potenziale rottura che agitano il Centrodestra: dalle Elezioni Europee del 2024 con la vittoria di Pirro dei partiti euroscettici e il rafforzamento dell’asse PPE-PSE (proprio i riferimenti di Forza Italia e PD) con aperture ai Verdi e non più ai Conservatori di Meloni. Ma influenzano i potenziali sogni di Forza Italia anche i dati raccolti alle urne, mantenendo un supporto intorno al 10% dopo la scomparsa del Cavaliere, e l’eventuale alleanza centrista con Renzi per tentare una grande federazione filo-UE per le Politiche 2027, rompendo l’alleanza storica del Centrodestra. Gli scenari sono numerosi, come evidenziato chiaramente dal nostro Anselmo Del Duca su “IlSussidiario” proprio ieri, e il dietro le quinte per la prossima legislatura potrebbe rivelarsi molto diverso dalla “fantapolitica” estiva. Tuttavia, un fatto rimane: Tajani, i Berlusconi e i democratici dovrebbero considerare attentamente, da qui al 2027, come l’elettorato moderato potrebbe reagire a un possibile asse con Schlein e a chi per decenni ha attaccato (e insultato) Berlusconi e i suoi alleati. Come potrebbero accogliere la rottura dell’eredità politica più significativa del Cavaliere, ossia quella del “Centrodestra”? Su questo, probabilmente gli esperti di comunicazione come i figli di Berlusconi dovrebbero valutare attentamente le prossime mosse prima di “strappare” qualcosa che potrebbe poi essere irrimediabilmente perso.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.