LA LETTERA DI MARINA BERLUSCONI SU “REPUBBLICA” RIGUARDO LE PRESUNTE “MANOVRE ANTI-MELONI E TAJANI”
Nell’arco di pochi mesi, una nuova e severa risposta di Marina Berlusconi al giornale “La Repubblica” cerca di fare chiarezza sui legami interni al Centrodestra e, in particolare, tra la proprietà di Fininvest-Mediaset e la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Se la “prima lettera” di Marina Berlusconi del 30 luglio scorso era stata necessaria per rispondere alle accuse sui presunti debiti di Fininvest “saldati” con l’entrata in politica di Silvio Berlusconi, la recente pubblicazione sul sito e sul giornale cartaceo risponde al “retroscena” rivelato il 18 settembre da Concetto Vecchio in prima pagina su “Repubblica”.
Per riassumere brevemente: secondo le informazioni di “Repubblica”, Gianni Letta, ex collaboratore fidato di Berlusconi, sarebbe il delegato scelto dalla presidente di Fininvest per valutare un possibile “allontanamento” sia da Meloni sia da Antonio Tajani, attuale leader di Forza Italia dopo la scomparsa del Cav. L’articolo suggerisce che lo zio novantenne di Enrico Letta starebbe assistendo Marina per una rivoluzione di Forza Italia verso una posizione più “liberale”, contraria a FdI e Lega, e per un futuro legame con il centro di Renzi. Dopo l’intervista rilasciata al “Corriere” in cui personalmente promuoveva un futuro più “liberal” per Forza Italia e l’intero Centrodestra, i successivi articoli su Marina Berlusconi hanno continuato a delineare questa narrativa, iniziata inaspettatamente con il suo intervento sulle pagine del giornale storicamente non vicino a suo padre Silvio.
COSA HA SCRITTO MARINA BERLUSCONI NELLA LETTERA A REPUBBLICA
Scrivendo al direttore Maurizio Molinari, Marina Berlusconi innanzitutto nega la veridicità del retroscena pubblicato il giorno precedente da “La Repubblica”, affermando di non voler più tollerare ricostruzioni «prive di fondamento con la realtà». La figlia maggiore del Cavaliere afferma che le dichiarazioni riguardanti una presunta «disistima» nei confronti di Giorgia Meloni e una marcata “insoddisfazione” per il lavoro di Tajani in Forza Italia sono completamente false.
Secondo Marina Berlusconi, la realtà dei fatti che lei presenta è diametralmente opposta, confermando quindi il rispetto sia per la Premier che per il leader del suo partito: oltre ai “pensieri”, anche i “fatti” citati da “La Repubblica” sarebbero falsi, scrive la dirigente di Fininvest, «incontri trasformati in assurde riunioni segrete che celerebbero complotti politici da romanzo fantascientifico». L’articolo di “Repubblica” si riferisce all’ incontro recente a Milano tra la stessa Marina Berlusconi e l’ex Premier Mario Draghi, con la partecipazione di Gianni Letta. Secondo il “retroscena”, il Governo Meloni non avrebbe visto di buon occhio, mentre la versione ufficiale è più semplice: dopo il report sulla competitività presentato in Ue, Draghi ha considerato incontri anche con il settore privato per discutere di possibili investimenti futuri. Tornando alla lettera su “Rep”, la verità è da tutt’altra parte, Marina Berlusconi accusa pesantemente il quotidiano “di sinistra”: “notizie false” e deliri nel ricostruire eventi inesistenti, “un teatro” che non corrisponde alla realtà. Il testo molto severo (che trovate qui sotto integrale, ndr) fornisce un punto di vista definitivo sulla questione. O forse no…
FORZA ITALIA, IL CENTRODESTRA E LE POSIZIONI DI MARINA BERLUSCONI
Infatti, come evidenziato dall’intervista di Marina Berlusconi su “Repubblica” prima dell’estate, vi è un tentativo, se non esplicitamente politico, di esprimere alcune criticità riguardo le politiche del Centrodestra guidato da Meloni, Salvini e Tajani, specialmente sulle questioni di diritti civili e politiche liberali.
Come “Sussidiario”, nei mesi scorsi abbiamo spesso discusso dello scenario potenziale che vede un’area di centro sempre più “ampia” con Renzi, parte del Pd e appunto Forza Italia come protagonisti, seguendo quanto già avviene in Europa nelle ultime due Commissioni Ue presiedute da Von der Leyen: le “ali estreme” sia a destra che a sinistra da un lato, il centro “europeista” dall’altro. Per dovere di cronaca, fino ad ora tutti i leader interni a Forza Italia così come la famiglia Berlusconi hanno sempre negato la possibilità di un futuro accordo con il Pd. Tuttavia, nell’intervista di fine giugno al “Corriere”, la stessa Marina Berlusconi dichiarava di sentirsi più incline a posizioni di “sinistra” per quanto riguarda temi quali diritti, cittadinanza e aborto. La verità emergerà nel lungo periodo, anche se va registrata l’importante e categorica smentita ora data a “Repubblica”, che da settimane cerca di creare uno scandalo, una divisione interna alla maggioranza per cambiare la direzione di un “campo largo” che ancora oggi non raggiunge un consenso e una coesione paragonabili a quelli del Centrodestra al governo.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.