Mfe ha recentemente annunciato un’acquisizione significativa per ottenere il controllo completo della compagnia tedesca ProsiebenSat.1, di cui già possedeva una partecipazione prevalente. Questa mossa non solo conferma la solidità finanziaria della conglomerata italiana, ma anche la sua abilità strategica a livello europeo, un tratto distintivo del gruppo sin da quando, ancor prima di stabilirsi ufficialmente in Olanda, ha iniziato a operare nel settore televisivo.
La politica dietro l’acquisizione
L’annuncio dell’offerta è stato programmato con precisione, seguendo le vicende politiche tedesche. Infatti, Mfe ha atteso il risultato delle elezioni in Germania, che un mese fa hanno visto la fine della coalizione rossa-verde e il ritorno al potere della CDU di Friedrich Merz. La CDU è una componente fondamentale del Partito Popolare Europeo (PPE), cui appartiene anche Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi e ora guidato dai suoi eredi, Marina e Piersilvio, a capo rispettivamente di Fininvest e Mfe.
Le dinamiche di Forza Italia
Forza Italia rimane un attore chiave sia nel governo italiano che nell’Europarlamento, dove supporta esternamente la Commissione presieduta dalla Premier Giorgia Meloni (ECR), mentre la Lega si posiziona all’opposizione nell’Identità e Democrazia (ID). Antonio Tajani, attuale leader di FI, ricopre il ruolo di Vicepremier e Ministro degli Esteri, dopo una lunga carriera che include la presidenza del PPE a Strasburgo e il ruolo di Commissario Europeo all’Industria.
La questione dei conflitti di interesse
La questione del conflitto di interesse tra Fininvest e Forza Italia è stata un tema centrale nel dibattito politico italiano per decenni, soprattutto dal momento in cui la legge ha trasformato il settore televisivo in un duopolio tra la Rai e Mediaset. Nonostante le numerose sfide politiche e le indagini da parte delle autorità europee, il duopolio è sopravvissuto, sostanzialmente intatto anche dopo la caduta politica di Berlusconi nel 2011.
Le strategie di sopravvivenza di Mediaset
La sopravvivenza di Mediaset, parte del duopolio con la Rai e noto in borsa come RaiSet, è stata in parte assicurata dalla non ostilità del centrosinistra, nonostante le continue polemiche. Le amministrazioni di Romano Prodi, i DS di Massimo D’Alema e Pierluigi Bersani, il PD di leader come Walter Veltroni, Enrico Letta, Matteo Renzi e Paolo Gentiloni hanno evitato di introdurre riforme che liberalizzassero il settore televisivo, mantenendo sostanzialmente inalterato il status quo.
Le implicazioni internazionali
La situazione tedesca, per contro, sembra ora più aperta verso le aziende italiane come Mfe nel settore sensibile dei media, a differenza delle difficoltà incontrate da UniCredit nel tentativo di acquisire Commerzbank. Nonostante il radicamento di UniCredit in Germania, grazie all’integrazione con Hvb/BankAustria e la partecipazione di Allianz, le garanzie presentate da Mfe sembrano essere state accolte con maggior favore.
In conclusione, mentre Piersilvio Berlusconi può affermare che l’investimento in PS1 rappresenta un raro caso di audacia imprenditoriale italiana all’estero, Andrea Orcel deve navigare le acque della prudenza, anticipando persino un possibile disimpegno dall’investimento in Commerzbank.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.