Ultimamente, si sono diffuse numerose discussioni riguardo l’assegno unico, suscitando persino il timore che potesse essere abolito sotto il Governo Meloni. Tuttavia, prima ancora che emergessero dettagli dalla bozza di legge finanziaria, era stata la Premier a negare tali voci. Ora, con la nuova legge di bilancio per il 2025, è confermata non solo la sua permanenza ma anche una sua revisione. La nuova versione dell’assegno unico sarà attiva da marzo 2025, con le procedure gestite come sempre dall’Inps. Sebbene non siano state annunciate date precise, si prevede che le domande potranno essere inoltrate a partire da gennaio 2025.
Secondo quanto riportato da Orizzonte scuola, il rinnovato assegno unico per i figli interesserà tutti i genitori, inclusi quelli separati o divorziati, che oggi rappresentano un segmento significativo della popolazione. Questo strumento di welfare intende supportare le famiglie con figli a carico, in un contesto di progressiva eliminazione di altri sussidi economici precedentemente disponibili.
NUOVO ASSEGNO UNICO PER I FIGLI: DETTAGLI E FUNZIONAMENTO
Nonostante le circolari esplicative dell’Inps non siano ancora state pubblicate, abbiamo già alcune informazioni su come funzionerà l’assegno unico per i figli. Il sostegno sarà disponibile per tutti i genitori con figli fiscalmente a carico fino ai 21 anni e potrà essere richiesto a partire dall’ultimo trimestre di gravidanza, sostituendo il precedente bonus ‘mamma domani’. L’importo sarà erogato su richiesta e una sola volta per figlio, e accreditato mensilmente. I genitori potranno decidere se l’importo dovrà essere versato a uno di loro o diviso al 50% tra entrambi.
Resta da definire l’importo esatto dell’assegno, che verrà aggiornato ogni anno in base all’indice dei prezzi al consumo per riflettere le variazioni del costo della vita. Inoltre, l’importo sarà vincolato al reddito Isee della famiglia, influenzando l’ammontare del beneficio a seconda della situazione economica del nucleo familiare.
COME L’ASSEGNO UNICO IMPATTERÀ I GENITORI SEPARATI O DIVORZIATI
Per quanto riguarda i genitori separati o divorziati, anche loro potranno beneficiare dell’assegno unico secondo i criteri già descritti. Tuttavia, è importante chiarire che non sarà una gara a chi presenta per primo la domanda all’Inps. La decisione su chi riceverà l’assegno dipenderà dall’affidamento dei figli.
Se il tribunale ha stabilito un affidamento esclusivo, sarà il genitore affidatario a beneficiare dell’assegno. In caso di affidamento condiviso, invece, l’assegno potrà essere suddiviso equamente tra i genitori. Questa disposizione vale salvo diversi accordi tra le parti. È inoltre da notare che, in presenza di un accordo, l’assegno unico potrà influenzare l’importo dell’eventuale assegno di mantenimento.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.