Le conseguenze dell’incontro del Centrodestra sulle Elezioni Regionali 2025: le dinamiche tra Meloni, Salvini, Lupi e Tajani, dal Veneto alla Campania e fino a Milano.
COMUNICATO DEL CENTRODESTRA E POSTICIPO DI UNA SETTIMANA NELLA SELEZIONE DEI CANDIDATI: COSA È EMERSO DALL’INCONTRO DI IERI
«Annunceremo a breve i candidati che si contenderanno la vittoria nelle prossime Elezioni Regionali del 2025»: è quanto traspare dal comunicato emesso dopo l’incontro del Centrodestra avvenuto ieri sera, una giornata frenetica tra la questione di Milano e la preparazione della riforma giudiziaria (prevista oggi al Senato). La Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e gli altri capi della coalizione – Matteo Salvini per la Lega, Antonio Tajani per Forza Italia e Maurizio Lupi per Noi Moderati – si sono riuniti per una cena lontano da Palazzo Chigi, discutendo delle future strategie e non solo della selezione dei candidati per le Regionali.
Secondo quanto dichiarato dai leader del Centrodestra al termine dell’incontro – il secondo dopo quello introduttivo della scorsa settimana – l’atmosfera cordiale ha gettato le fondamenta per formare una squadra di candidati forti per le prossime elezioni regionali: l’obiettivo di Lega, FdI, FI e Noi Moderati è quello di proporre una combinazione di personalità «autorevoli e vincenti, capaci di rappresentare al meglio i territori e i cittadini».
La decisione sui candidati è stata rinviata alla prossima settimana, tuttavia l’incontro ha dimostrato una coalizione «unita e decisa» a continuare il lavoro sia per le Elezioni che per il resto della Legislatura. Un primo passo è stato fatto ieri con la decisione delle Marche di anticipare le elezioni rispetto alle altre regioni coinvolte nel 2025 (ovvero, Campania, Veneto, Puglia, Toscana e Valle d’Aosta) con il voto fissato per domenica 28 e lunedì 29 settembre 2025. I contendenti saranno il governatore in carica Francesco Acquaroli (FdI) e Matteo Ricci, sindaco Pd di Pesaro.
LA QUESTIONE DEL VENETO CON STEFANI E LA LISTA ZAIA: DEFINITI GLI ALTRI CANDIDATI
Le questioni principali discusse durante l’incontro del Centrodestra riguardano principalmente il Veneto, dove la Lega insiste su un proprio candidato per continuare il lavoro molto apprezzato del Presidente Zaia; in Campania, invece, Fratelli d’Italia vorrebbe prevalere, mentre i forzisti otterrebbero la Puglia, con la Toscana focalizzata da settimane su un candidato gradito a Fratelli d’Italia.
I nomi che circolano sono quelli di Alberto Stefani per il Veneto e Edmondi Cirielli per la Campania: il vicesegretario del Carroccio nonché segretario della Liga Veneta è considerato l’ideale per conciliare le esigenze di Salvini e di Zaia, mentre rimane come alternativa il sindaco leghista di Treviso Mario Conte. In assenza di un accordo nel prossimo incontro del Centrodestra, non si esclude la candidatura di una lista Zaia indipendente alla quale la Lega potrebbe dare il proprio sostegno in disaccordo con il resto della coalizione. I candidati per FdI restano Speranzon e De Carlo, mentre per Forza Italia persiste il nome di Flavio Tosi.
Sembra probabile che alla fine si raggiunga un accordo all’interno del Centrodestra, con la Lega che potrebbe ottenere il proprio candidato post-Zaia e il partito di Meloni che punterebbe alla Campania con il viceministro degli esteri Cirielli, con il supporto di Noi Moderati che finora hanno proposto Mara Carfagna come alternativa. Se Tajani cedesse il passo a FdI in Campania, potrebbe quindi puntare alla vittoria in Puglia con l’azzurro Mauro D’Attis; in Toscana, invece, è favorito il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, anch’egli di Fratelli d’Italia.
LA DISCUSSIONE SU MILANO: TUTTI GLI SCENARI OLTRE LE REGIONALI 2025
Dall’altro lato, la situazione per il campo largo sembra orientata verso il successo dell’accordo Pd-M5S sui principali nodi: De Luca ha incontrato ieri i leader Schlein e Conte ed è pronto a nominare Roberto Fico (M5S) come suo successore alla guida della Campania, mentre in Toscana il centrista dem Eugenio Giani si dirige verso la ricandidatura supportata anche dai 5Stelle toscani. La questione del prossimo sindaco di Milano è invece complessa, sia per il Centrodestra che per il campo largo, colpito dall’inchiesta sull’urbanistica che ieri ha visto difendersi a Palazzo Marino il sindaco Giuseppe Sala.
Majorino, Maran, Scavuzzo o nomi più “civici”, riformista o progressista, le opzioni per il Centrosinistra sono varie e la campagna elettorale, che potrebbe iniziare il prossimo anno, sarà complicata dalla prosecuzione dell’inchiesta della Procura. Al contrario, nel Centrodestra si valuta la possibilità di un candidato della società civile per espandere l’appeal della coalizione, cercando di recuperare voti e consensi nell’ala moderata forse delusa dal doppio mandato della Giunta Sala.
A margine dell’incontro di Centrodestra, il leader di Forza Italia ha mescolato ulteriormente le carte proponendo un possibile allargamento della coalizione con Azione di Calenda: «è necessario un candidato civico», ha spiegato il vicepremier cercando di coinvolgere l’ex Ministro Pd per le Comunali 2027. Anche se manca ancora molto tempo, nel contesto del Centrodestra e nell’ambito dei vari candidati, è essenziale valutare ogni aspetto, e il voto su Milano (come sulle Regionali in Lombardia 2028) è tutt’altro che secondario.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.