Smascherata una frode massiccia
Sette persone sono state arrestate in Francia, Israele e Spagna. Sono accusate di una frode da 130 milioni di euro. L’operazione è il risultato della cooperazione tra diverse forze di polizia europee. La gendarmeria di Annecy ha sequestrato una grande quantità di prove. Il caso è iniziato due anni e mezzo fa. Questa frode è una delle più grandi smantellate in Europa negli ultimi anni.
La testimonianza che ha dato il via a tutto
Un uomo d’affari francese ha perso 1,5 milioni di euro. Voleva investire nell’energia solare. “Ho ricevuto una telefonata dopo un annuncio su Internet”, spiega.
Il truffatore ha dichiarato di lavorare per Iberdrola, un vero fornitore di elettricità spagnolo. Il suo coraggio nel presentare la denuncia è stato decisivo per l’avvio dell’indagine internazionale.
Truffatori molto convincenti
I truffatori erano particolarmente abili. “Aveva una certa classe ed era molto convincente”, racconta una vittima. Si è instaurato un rapporto di fiducia.
La vittima ha effettuato sei bonifici di importo elevato. Nel frattempo ha recuperato metà del suo denaro. I truffatori conoscevano perfettamente i codici del mondo economico e finanziario.
Una rete ben organizzata
I truffatori hanno dirottato 125 milioni su conti di criptovalute. Altri quattro milioni sono transitati su conti bancari tradizionali. Le menti franco-israeliane operavano da Tel Aviv.
Reclutavano “muli” per creare società fittizie in diversi Paesi. La loro struttura gerarchica ben definita permetteva loro di operare contemporaneamente in diversi Paesi europei.
Un’indagine finanziaria efficace
I gendarmi hanno “seguito il denaro” per rintracciarlo. “La vittima ci ha detto che il denaro era diretto in Spagna”, spiega il maresciallo Anne. La cooperazione internazionale ha permesso di rintracciare i trasferimenti in tutta Europa.
I truffatori erano troppo abili per essere individuati dalle banche. L’uso di sofisticati strumenti di analisi finanziaria è stato fondamentale per mappare la rete criminale.
Conclusione
Questa truffa mostra l’evoluzione delle reti criminali finanziarie. Anche gli investitori più esperti possono cadere in trappola. La cooperazione internazionale di polizia rimane essenziale. Le perquisizioni hanno rivelato uno stile di vita lussuoso.
Questo caso ci ricorda l’importanza della vigilanza di fronte a opportunità di investimento troppo allettanti. Dimostra inoltre che la determinazione di una singola vittima può portare allo smantellamento di vaste organizzazioni criminali.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.