Scoperta una massiccia frode di contatori Linky in Gironda
Un caso senza precedenti ha scosso Enedis in Gironda, dove un ex tecnico di 59 anni è accusato di aver orchestrato la più grande frode di contatori Linky mai scoperta. L’uomo si è offerto di modificare i contatori per 800 euro, consentendo ai clienti di ridurre le bollette dell’80-90%.
Un sistema ben oliato
Tra giugno 2023 e settembre 2024, l’indagato ha manipolato non meno di 374 contatori Linky. Il suo modus operandi era semplice ma efficace: dietro compenso, installava un bypass sui contatori, consentendo di nascondere il consumo effettivo di elettricità.
Questa attività fraudolenta è stata scoperta solo dopo che l’Enedis ha notato un calo sospetto dei consumi nel dipartimento.
Una perdita colossale per Enedis
Le cifre sono impressionanti: la perdita totale per Enedis ammonta a 1.176.772 euro. Da parte sua, l’ex dipendente avrebbe accumulato quasi 300.000 euro grazie alle sue attività illegali.
L’indagine condotta dalla brigata di ricerca della gendarmeria di Arcachon ha permesso di scoprire la portata di questa sofisticata frode.
Uno stile di vita lussuoso finanziato con la frode
Le indagini hanno rivelato la presenza di ingenti patrimoni acquisiti attraverso attività illegali.
Le autorità hanno sequestrato oltre 72.000 euro da vari conti, una BMW serie 6, una casa del valore di 730.000 euro, un appartamento da 90.000 euro e un camper da 60.000 euro. Uno stile di vita sospetto per un ex tecnico.
La giustizia sulla scena
Arrestato e preso in custodia il 12 febbraio 2025, il sospettato ha ammesso le accuse a suo carico.
Anche se in precedenza sconosciuto alla polizia, dovrà rispondere delle sue azioni davanti al tribunale di Bordeaux il 15 maggio 2025. In attesa del processo, è stato posto sotto sorveglianza giudiziaria.
Conclusione
Questo caso evidenzia la vulnerabilità dei sistemi di misurazione dell’elettricità, anche di quelli più moderni come Linky. Inoltre, solleva interrogativi sulla sicurezza degli impianti e dei controlli interni di Enedis.
L’imminente processo sarà sicuramente seguito con attenzione dagli operatori del settore e potrebbe portare a un inasprimento delle misure di sicurezza.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.