Una cascata di truffe: dai pacchi falsi ai conti vuoti
In un recente caso che illustra la crescente sofisticazione delle truffe online, una donna di 35 anni della Charente ha perso 1.300 euro a causa di una manipolazione particolarmente elaborata. La storia serve da monito sui pericoli delle truffe digitali sempre più sofisticate.
La trappola del pacco fantasma
Tutto inizia nel modo consueto per Carole Tabuteau, che sta aspettando un pacco durante le feste. Riceve un messaggio di testo apparentemente innocuo da un presunto fattorino, che la informa che il suo pacco non è stato consegnato.
Sebbene inizialmente sospettosa, l’attesa del pacco l’ha portata a cliccare sul link fornito, primo passo di una cascata di eventi sfortunati.
La spirale della manipolazione
La vittima, pensando di regolarizzare una situazione legittima, finisce su un sito clone di Mondial Relay. La richiesta di pagamento di 99 centesimi, apparentemente innocua, nasconde in realtà una formidabile trappola: la raccolta di dati bancari.
Questo primo passo spiana la strada all’escalation della truffa.
Furto di identità bancaria
La truffa assume un’altra dimensione quando la vittima, rendendosi conto di essere stata ingannata, contatta la propria banca Boursorama. I truffatori, prevedendo questa reazione, si fingono consulenti bancari.
Sfruttando la fiducia che hanno instaurato, incoraggiano le loro vittime a convalidare diverse transazioni fraudolente tramite la loro applicazione.
Danno irreversibile
Il pedaggio è stato alto: tre transazioni non autorizzate per un totale di 1.300 euro. Nonostante la denuncia, la vittima non può essere rimborsata perché le transazioni sono state tecnicamente convalidate tramite Apple Pay.
La banca considera queste convalide come azioni volontarie da parte del cliente, rendendo impossibile il recupero dei fondi.
Conclusione
Questo caso sottolinea l’importanza di essere vigili di fronte alle sollecitazioni digitali, anche quelle più banali. Inoltre, sottolinea la necessità di non convalidare mai le transazioni bancarie sotto pressione, anche quando si ha a che fare con una persona apparentemente legittima.
La crescente sofisticazione delle truffe ci impone di fare molta attenzione in tutte le nostre interazioni digitali.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.