ELEZIONI USA 2024: I Mercati Sceglierebbero Già Trump!

Scopriremo l’Identità del Nuovo Presidente degli USA Solo Tra Due Settimane

Manca ancora un po’ per conoscere il nome del prossimo Presidente degli Stati Uniti, che verrà rivelato soltanto tra quattordici giorni. Tuttavia, il mondo finanziario sembra già avere un’idea chiara del possibile esito. Negli ultimi giorni, e ancor più nelle scorse settimane, i mercati hanno mostrato segnali evidenti di una previsione favorevole alla rielezione di Trump.

Le dimostrazioni di questa tendenza sono state evidenziate sia dalle grandi banche d’affari statunitensi sia dai media specializzati in finanza. Stan Druckenmiller, che ha lavorato con Soros negli anni ’90, ha affermato in un’intervista rilasciata a Bloomberg venerdì che gli indicatori di mercato sono “molto convinti” di una vittoria di Trump.

Le Indicazioni del Mercato e le Aspettative per le Elezioni USA 2024

Bloomberg ha sottolineato come l’aumento delle probabilità di vittoria di Trump, dedotte dalle quote delle scommesse, sia parallelo all’andamento dei rendimenti dei titoli di Stato americani a lungo termine. Quest’ultimo fenomeno è compatibile con un contesto di politiche fiscali espansive, come le riduzioni delle tasse e l’aumento dei dazi, che potrebbero alimentare l’inflazione. La possibile implementazione di dazi e tagli fiscali sono due pilastri attesi di una presidenza Trump, e un miglior rendimento delle azioni rispetto alle obbligazioni sembra confermare questo scenario. Resta da vedere, però, fino a che punto i mercati possano tollerare un aumento dei tassi d’interesse, una questione che, per ora, passa in secondo piano rispetto a tematiche più immediate.

Goldman Sachs e Jp Morgan sembrano allinearsi a questa visione. La prima ha creato due indici: uno include investimenti che trarrebbero vantaggio da una vittoria di Trump, mentre l’altro da una vittoria di Kamala Harris. Il primo indice ha raggiunto livelli record, mentre il secondo si trova ai livelli di quando Biden era il candidato ufficiale del Partito Democratico. Anche Jp Morgan ha osservato che gli investimenti percepiti come vantaggiosi in caso di successo repubblicano hanno superato quelli favorevoli ai democratici del 7% nell’ultimo mese.

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Con le elezioni a soli quattordici giorni di distanza, il parere dei mercati è chiaro, ma il futuro rimane incerto e nessuno può escludere sorprese. È interessante notare come questa convinzione del mondo finanziario non sia condivisa da alcuni sondaggisti, i quali vedono invece Kamala Harris in vantaggio. Questo disaccordo genera tensione, poiché se le elezioni si tenessero domani, almeno uno tra investitori e sondaggisti sarebbe colto di sorpresa. La fiducia nel successo di Trump è così alta che alcuni investitori potrebbero persino decidere di incassare i profitti prima del voto.

Il New York Times ha riportato ieri che Jamie Dimon, CEO di Jp Morgan, potrebbe considerare un ruolo in un’eventuale amministrazione Harris, forse come segretario del Tesoro, anche se non vorrebbe annunciarlo pubblicamente per paura di ritorsioni da parte di Trump in caso di sua vittoria.

L’inflazione e la riduzione del potere d’acquisto sono temi centrali della campagna elettorale, rappresentando un problema significativo per l’amministrazione in carica, giusta o sbagliata che sia. A due settimane dalle elezioni, con i mercati che puntano su Trump, ogni speculazione è possibile. Una cosa è certa: se i mercati hanno ragione, i democratici hanno poco tempo per ribaltare la situazione, probabilmente partendo proprio dai temi economici.

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