Riepilogo Estivo
Vi ricordate l’estate scorsa quando continuavo a parlarvi incessantemente delle vendite massicce di azioni da parte di Warren Buffett, in particolare di quelle della Bank of America?
Gli eventi delle ultime settimane hanno dimostrato che le mie osservazioni non erano infondate. L’intuizione di Buffett, il guru di Omaha, di ridurre significativamente il suo portafoglio azionario per creare una riserva di liquidità senza precedenti, si è rivelata una mossa geniale.
Situazione delle Borse Europee
Dopo una fase di panico sui dazi, la Borsa Italiana si è distinta guidando una ripresa. Gli investitori restano focalizzati sui dividendi e sulla volatilità dei mercati globali.
Di recente, dalla pubblicazione dei risultati finanziari di Berkshire Hathaway, abbiamo appreso che oggi Warren Buffett possiede il 4,89% di tutti i Treasury Bills statunitensi a breve termine. Questo dettaglio non è di poco conto ed è segnalato chiaramente nel documento.
La situazione geopolitica globale
Se gli Stati Uniti gestiscono un debito di 36 trilioni di dollari, con una spesa annua di 1,2 trilioni solo per gli interessi, e cercano disperatamente di ridurre i rendimenti, perché Buffett ha deciso di investire in questi titoli di debito del governo americano, evitando così le perdite del mercato azionario delle ultime settimane?
La risposta è semplice: questi titoli sono considerati garanzie di prim’ordine. Rappresentano una liquidità immediata in caso di emergenze finanziarie. Se c’è bisogno di coprire rapidamente una posizione finanziaria per evitare una chiamata a margine, questi titoli a breve termine sono perfetti.
Buffett è a conoscenza di una possibile scarsità di questi titoli nel futuro prossimo? Sospetta che molti, avendo abusato della leva finanziaria, si troveranno in difficoltà e dovranno rivolgersi alla Federal Reserve con titoli a breve scadenza per evitare il fallimento? Berkshire Hathaway è forse in procinto di diventare il principale dealer di riferimento per l’amministrazione attuale o futura degli Stati Uniti?
Continuo a sottolinearlo: la lotta di potere negli Stati Uniti è senza precedenti. Ad esempio, martedì scorso, una dichiarazione del Segretario al Tesoro Scott Bessent ha causato un temporaneo rialzo a Wall Street. Ha dichiarato che una guerra commerciale con la Cina è insostenibile e che Donald Trump non intende separare l’economia americana da quella cinese. L’aumento del 23% dei prezzi applicato da Coca Cola in Giappone potrebbe aver influito su questa decisione, pensando agli imminenti tagli nei Walmart di tutta America.
Le parole di Bessent sono state pronunciate durante una riunione privata organizzata da JP Morgan, mostrando chiaramente dove risieda il vero potere negli Stati Uniti. E il fatto che il presidente abbia ritirato la sua proposta di rimuovere Jerome Powell dalla guida della Fed dimostra che la Federal Reserve è vista come un’entità politica avversaria.
Inoltre, l’attuale atteggiamento del capo del Tesoro, che sembra operare al posto del presidente della Fed e invadere il suo territorio, potrebbe mettere a dura prova i nervi già tesi di Powell. Questo, in un contesto in cui i hedge funds, con la loro alta esposizione alla leva, sono considerati la forma più pericolosa di shadow banking, rappresentando un rischio sistemico per l’intero sistema finanziario.
La scelta di Buffett di non detenere più azioni di una certa banca nel suo portafoglio, anticipando tempi difficili e senza precedenti, sembra tutto fuorché casuale. Tout se tient.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.