Una disavventura in un negozio di Dublino
A Dublino, Krystal Joyce, influencer irlandese di 20 anni appartenente alla comunità Traveller, ha vissuto un’esperienza traumatica in un negozio Zara. Mentre stava facendo un normale fitting, la sua pace è stata brutalmente interrotta da una situazione che avrebbe preso una piega legale inaspettata.
Un incidente inquietante in cabina
L’incidente è iniziato quando la giovane donna ha sentito un dipendente minacciare di chiamare la polizia. La situazione è degenerata rapidamente quando una guardia di sicurezza ha aperto la tenda del suo cubicolo mentre lei non era ancora vestita.
Come se non bastasse, è stata interrogata davanti ad altri clienti perché sospettata di qualche misteriosa “attività criminale”.
Un’attività professionale poco conosciuta
L’ironia è che Krystal Joyce, che ha più di 800 follower su Instagram, è un’influencer perfettamente legittima.
Come ha spiegato il suo avvocato, Esther Earley, la sua cliente ha l’abitudine di filmarsi nei camerini per promuovere i vestiti alla sua comunità, una pratica comune nella comunità degli influencer.
Il tribunale si pronuncia a favore dell’influencer
Di fronte a questo attacco alla sua dignità, la giovane donna ha deciso di portare la questione in tribunale. Contemporaneamente ha denunciato Zara e la società di sicurezza Bidvest Noonan per diffamazione.
Il giudice, riconoscendo l’onestà della sua testimonianza, si è pronunciato a suo favore, ritenendo che le azioni degli imputati costituissero effettivamente una diffamazione.
Compensazione finanziaria sostanziale
Il tribunale ha ordinato alle due società di pagare all’attore 8.324 sterline ciascuna (circa 10.000 euro), per un totale di 20.000 euro.
Questa decisione rappresenta non solo una vittoria finanziaria, ma anche un riconoscimento ufficiale del danno subito e della legittimità della sua attività professionale.
Conclusione
Questo caso evidenzia le sfide che i creatori di contenuti possono affrontare nel corso del loro lavoro, nonché l’importanza della formazione del personale nelle relazioni con i clienti.
Sottolinea inoltre la necessità di combattere i pregiudizi e le discriminazioni, evidenziando che la legge può proteggere efficacemente i diritti degli individui di fronte alle grandi catene commerciali.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.