Il furto della toilette d’oro: un furto reale che sfida l’immaginazione
Una vicenda scabrosa sta attualmente sconvolgendo il Regno Unito: il processo a tre uomini accusati di aver rubato una toilette in oro massiccio a 18 carati del valore di 5,7 milioni di euro dal prestigioso Blenheim Palace. Questo spettacolare furto, avvenuto nel settembre 2019, è durato appena cinque minuti ma continua ad affascinare il pubblico.
Un’opera d’arte satirica trasformata in bottino
L’oggetto del crimine non era semplicemente un bagno di lusso, ma un’opera d’arte chiamata “America” creata dall’artista italiano Maurizio Cattelan.
Questa installazione di 98 kg, precedentemente esposta al Guggenheim Museum di New York, voleva essere una critica pungente all’eccessiva opulenza. Ironia della sorte, è stata persino proposta a Donald Trump durante la sua presidenza.
Un furto con scasso pianificato con cura
Secondo le rivelazioni del processo, uno degli imputati, Michael Jones, ha pianificato meticolosamente il furto.
Ha effettuato due sopralluoghi nel palazzo, approfittando anche del sistema di prenotazione che consente ai visitatori di utilizzare i servizi igienici per tre minuti per fotografare la finestra mirata, il bagno e le serrature.
Un’esecuzione fulminea con conseguenze di vasta portata
I criminali hanno utilizzato due veicoli rubati per introdursi nel palazzo. Strappando le tubature del bagno, hanno provocato una grossa perdita d’acqua, causando danni considerevoli all’edificio del XVIII secolo, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO.
Blenheim Palace, la casa natale di Winston Churchill, ha subito un doppio colpo: il furto dell’opera e un danno collaterale.
La giustizia sulle tracce dei ladri d’oro
Cinque persone sono attualmente sotto processo: tre per la rapina in sé e due per associazione a delinquere finalizzata al trasferimento di beni criminali, quest’ultima sospettata di aver contribuito alla rivendita dell’oro.
Nonostante le prove presentate, tutti gli imputati si dichiarano non colpevoli.
Conclusione
Questo caso straordinario, che potrebbe davvero ispirare un film di Guy Ritchie, è una perfetta illustrazione dell’adagio secondo cui la realtà a volte supera la finzione.
Il furto di queste toilette dorate, inizialmente concepito come una critica all’eccessiva ricchezza, divenne ironicamente un simbolo dell’avidità che intendeva denunciare. Il processo in corso promette di rivelare ulteriori dettagli su questo audace e insolito furto che ha lasciato un segno nella storia del patrimonio britannico.
Articoli simili
- Asta: cos’è questa banana trasformata in un’opera d’arte venduta per 6,2 milioni di dollari?
- Un milione di euro per la prima opera di un robot umanoide venduta all’asta
- Compra una banana, che in realtà è un’opera d’arte, per 6,2 milioni di dollari e… la mangia
- 60 anni dopo, questa famiglia si accorge di avere una fortuna inestimabile appesa in salotto: l’incredibile storia di un Picasso dimenticato
- Il colpo del secolo a Londra: come un ladro solitario ha rubato 12 milioni di euro in 20 minuti

Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.