Una multa che fa scalpore
Jean-François Bandet, proprietario delle panetterie Bo & Mie, è stato multato di 78.750 euro per aver fatto lavorare 21 dipendenti il 1° maggio 2021, nonostante si fossero offerti volontariamente e fossero pagati il doppio. La sanzione ha suscitato indignazione nel settore della panificazione, dove è prassi comune aprire in questo giorno. L’importo calcolato corrisponde a 750 euro per dipendente, moltiplicato per cinque perché l’azienda è considerata una persona giuridica.
Una convocazione tardiva
Il panettiere è stato convocato alla stazione di polizia quattro anni dopo i fatti, cosa che lo ha molto sorpreso. “Anche l’agente di polizia che mi ha ricevuto non sembrava capire bene”, racconta.
Questo lungo periodo senza notizie dopo l’ispezione iniziale aveva indotto l’imprenditore a pensare che il caso fosse chiuso. L’improvvisa convocazione è stata un vero shock per lui e per il suo team.
Una legge poco conosciuta ma rigorosa
A differenza dei ristoranti e dei fast-food, che sono autorizzati ad aprire, le panetterie sono obbligate per legge a chiudere il giorno della Festa del Lavoro, una regola poco conosciuta dagli addetti ai lavori.
Questa distinzione nella legislazione crea una situazione paradossale in cui catene internazionali come McDonald’s o Starbucks possono operare normalmente mentre i negozi tradizionali francesi devono rimanere chiusi. Questa incoerenza alimenta il senso di ingiustizia di molti artigiani.
Sostegno politico
Alcuni parlamentari hanno dato il loro sostegno al panettiere e il ministro del Lavoro Astrid Panosyan-Bouvet ha definito “difficile da capire” l’applicazione di questa legge. Alcuni rappresentanti eletti si sono impegnati a lavorare su una proposta di legge per armonizzare le regole tra ristoranti e panetterie.
Questo caso particolare evidenzia una lacuna legale che il governo sembra intenzionato a colmare rapidamente.
Verso la modifica della legislazione
Il panettiere spera che venga approvata una legge che autorizzi le panetterie ad aprire il 1° maggio, come già avviene per i ristoranti. Nel frattempo, i suoi locali rimarranno chiusi nel 2025.
Questo caso potrebbe segnare una svolta nella legislazione sul lavoro per i rivenditori di generi alimentari. Il chiarimento delle regole permetterebbe di evitare situazioni assurde in cui alcune imprese sono penalizzate mentre altre operano liberamente.
Conclusione
L’Ispettorato del lavoro aveva inizialmente proposto una transazione di 10.000 euro per chiudere rapidamente la questione, ma il panettiere ha rifiutato, ritenendo la somma ancora eccessiva vista la sua buona fede. Questo rifiuto ha portato a un procedimento completo e all’applicazione del massimo dell’ammenda.
Jean-François Bandet sostiene di non essere a conoscenza di questa specifica caratteristica della legge, come la maggior parte dei suoi colleghi che tradizionalmente aprono in quel giorno per servire i loro clienti abituali.
Fonte: 20Minutes
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.