LA “LOCOMOTIVA D’ITALIA” HA SUBÌTO UNA FERMATA? SCOPRIAMO COSA È SUCCESSO IN LOMBARDIA E CON BANKITALIA (E IL RUOLO DEI MEDIA)
La Lombardia sembra aver perso il suo titolo di locomotiva d’Italia, o forse no. La questione è al centro del dibattito politico di oggi, riguardante la regione guidata da Attilio Fontana, che ha dovuto emettere una nota ufficiale in serata per chiarire la sua posizione di fronte a una serie di titoli comparsi su media nazionali e locali per tutto il giorno. L’origine di tali titoli è l’aggiornamento sulla situazione economica lombarda realizzato da Bankitalia, pubblicato mercoledì 20 novembre 2024: nonostante la regione continui a crescerne nel PIL, l’aumento è stato modesto.
Secondo Bankitalia, il PIL ha registrato un incremento dello 0,4% nel primo semestre, un dato che si allinea con la tendenza nazionale: diminuzione delle esportazioni, soprattutto verso l’area UE e USA. Bankitalia spiega che «l’indicatore Regiocoin Lombardia mostra come la debolezza economica del 2023 e dei primi mesi del 2024 sia proseguita anche nel terzo trimestre». Nonostante ciò, vi è stata una crescita nei settori dei servizi e del turismo, mentre la produzione industriale ha subìto un calo dovuto alla riduzione della domanda interna e internazionale: l’occupazione è aumentata, ma il mercato del lavoro sta subendo una trasformazione e, nonostante ciò, il reddito delle famiglie è in ripresa, compensando la perdita di potere d’acquisto degli ultimi due anni. Tuttavia, il consumo stenta a ripartire e la riduzione delle ore lavorative nell’industria – unita all’aumento della cassa integrazione – rappresenta un campanello d’allarme per l’economia nazionale.
FONTANA INTERVIENE: “CHI SAREBBE LA NUOVA LOCOMOTIVA DEL PAESE?”. CHIEDE DELUCIDAZIONI MA…
Vi abbiamo mostrato sopra un breve riassunto dell’aggiornamento economico su Lombardia da Bankitalia (che potete leggere integralmente qui): noterete che il termine “locomotiva ferma” non è mai stato utilizzato e il motivo è semplice, Bankitalia non ha utilizzato tale metafora. Nonostante ciò, fin dal mattino, titoli di agenzie e quotidiani nazionali – e diffusi sui social – hanno propagato l’idea che «La Lombardia non sia più la locomotiva d’Italia», utilizzando la moderata crescita del PIL lombardo come segnale di un presunto fallimento politico della gestione della regione da parte del Centrodestra e del Governatore leghista Fontana.
È poco professionale definire fallimentare un’economia che è comunque in crescita. Tuttavia, è il Presidente Fontana a rispondere definitivamente a fine giornata, esprimendo una forte critica verso il modo in cui è stata gestita la notizia sui dati di Bankitalia. Di fronte ai titoli che non la ritraggono più come locomotiva d’Italia, Fontana afferma: «un’affermazione davvero incredibile». Il Governatore mette in discussione e richiede idealmente a Bankitalia di chiarire chi sarebbe il «nuovo motore trainante del Paese, capace di generare 56 miliardi di residuo fiscale annuo». Fontana sollecita chiarimenti da parte di Bankitalia, poiché, nonostante le sfide internazionali, la Lombardia rimane una delle regioni più competitive d’Europa: «è il territorio che attira più investimenti dall’estero e produce il 26% dell’export italiano ogni anno». Il vero interrogativo rimane sul motivo per cui i media e i giornali abbiano scelto di titolare in questo modo per tutto il giorno, alimentando la polemica tra Regione Lombardia e Bankitalia. Ancora una volta, è fondamentale leggere l’informativa della banca e interpretare i dati senza pregiudizi politici, sia che si parli di “locomotiva” sia di altro.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.