Meloni e Trump: Tensioni e Dialoghi sui Dazi, Relazioni Personali al Centro!

IL VIAGGIO DI MELONI NEGLI USA E L’INCONTRO CON TRUMP: ANALISI DI FAZZOLARI

In un momento decisivo per la politica internazionale, Giovanbattista Fazzolari, figura di spicco del governo italiano, commenta la partenza imminente di Giorgia Meloni per gli Stati Uniti, dove incontrerà Donald Trump (la partenza è prevista per oggi, con un incontro alla Casa Bianca domani, il 18, e il ritorno a Palazzo Chigi per una riunione con il vicepresidente J.D. Vance). Questa visita attira l’attenzione globale, poiché Meloni si trova a navigare le complesse acque della diplomazia internazionale, fungendo da intermediaria per l’Occidente in un periodo di intensi dazi reciproci che influenzano non solo la politica ma anche l’economia globale.



La missione di Meloni si configura come un bilaterale tra Italia e USA, che vede la premier italiana essere la prima leader europea a visitare gli USA dopo l’annuncio di dazi contro i prodotti dell’UE e la loro successiva sospensione da parte del presidente Trump, che ha deciso di negoziare con tutti i partner commerciali globali, ad eccezione della Cina. Donald Trump ha specificato che i negoziati sui dazi saranno condotti collettivamente con l’Europa, quindi Meloni non ha un mandato specifico da Ursula Von der Leyen per trattare in nome dell’UE.



L’analisi di Fazzolari, che ha parlato raramente in pubblico durante i due anni e mezzo di governo, offre uno spunto interessante sul viaggio di Meloni negli USA, confermando che, sebbene non vi sia un “mandato europeo”, i rapporti personali e le relazioni dirette spesso definiscono le dinamiche politiche, come insegnato da Silvio Berlusconi. «Giorgia non rappresenta la Commissione Europea», ha precisato il sottosegretario, evidenziando tuttavia le continue interazioni tra Von der Leyen e Meloni, nonostante le smentite ufficiali dei portavoce dell’UE.

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LE SFIDE E LE ASPETTATIVE DI GIORGIA MELONI: UN “MOMENTO DELICATO”

Sebbene Meloni non agisca formalmente per l’Europa, il suo viaggio negli USA è cruciale per sondare il campo delle richieste e delle sfide poste dall’amministrazione americana verso l’Europa. «I rapporti personali sono essenziali anche nelle grandi decisioni», ha ribadito Fazzolari, facendo eco alle strategie di Berlusconi. L’Unione Europea ha un interesse particolare nel viaggio di Meloni, dato che la sua sincera e trasparente relazione con il presidente USA potrebbe essere la chiave per «raggiungere un accordo vantaggioso per entrambi».

Nei giorni scorsi, il governo Meloni, con figure chiave come i vicepremier Tajani e Salvini e il ministro Giorgetti, ha mantenuto una linea di non confronto con gli USA, puntando a una negoziazione aperta e senza conflitti, a differenza di altre nazioni europee. Nonostante non negozi direttamente per l’Europa, Meloni rappresenta gli interessi delle imprese italiane, cercando uno scambio equo che possa ristabilire un equilibrio vantaggioso per tutti. Fazzolari sottolinea che, nonostante ciò, è evidente che la premier lavori anche per gli interessi occidentali, che «sono comuni a tutti».

Il viaggio presenta numerose difficoltà, analogamente ai dazi commerciali minacciati dagli USA: il governo italiano intende mantenere la prospettiva di un incontro bilaterale Italia-USA, ma è chiaro che sarà essenziale dialogare il più possibile per cercare di mitigare le politiche protezionistiche americane. Secondo Fazzolari, una politica pro-dazi danneggerebbe a lungo termine non solo l’Italia e l’Europa, ma anche gli stessi Stati Uniti. Dai dazi alla guerra in Ucraina, passando per le spese per la difesa, l’approccio di Meloni rimane quello di non agire ideologicamente, ma di perseguire sempre l’interesse nazionale e la salvaguardia di un equilibrio globale.

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LE PROPOSTE ITALIANE SUL TAVOLO PER TRUMP

La stessa presidente del Consiglio, in occasione della cerimonia di consegna dei premi Leonardo 2025, non ha nascosto la tensione e la preoccupazione per i prossimi due giorni: «è un momento difficile, faremo di tutto per evitare conseguenze negative, sono consapevole di ciò che rappresento e di ciò che sto difendendo».

Zero dazi su industria, auto, farmaci e armi, oltre alla promessa di raggiungere il 2% di spesa militare forse già nel 2025: queste sono le proposte italiane al partner USA, con l’aggiunta, già anticipata dalla Lega, di un’offerta interessante per Trump, ovvero l’acquisto di energia tramite gas liquido quasi in esclusiva dall’America in cambio di una trattativa equa sui dazi. Il tavolo negoziale è pronto, la due giorni con Trump e Vance è alle porte e tutto è ancora possibile.

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