Nel Regno Unito, il nuovo esecutivo ha manifestato la volontà di ristabilire i legami diplomatici e commerciali con l’Unione Europea, interrotti a seguito della Brexit. Il Primo Ministro Keir Starmer ha definito questa riapertura come “un obiettivo fondamentale”, da perseguire immediatamente dopo la sua elezione. La Commissione Europea ha espresso un’accoglienza favorevole verso queste intenzioni, ma, come evidenziato da un articolo de The Independent, vi sono diversi aspetti, imposti da Bruxelles, che necessitano di essere approfonditi prima di concludere un accordo ufficiale.
La buona volontà da sola non è sufficiente per rimediare alle conseguenze dell’uscita del Regno Unito dall’UE, che ha significato un vero e proprio “abbandono” degli accordi contrattuali accettati dagli altri Stati membri. Pertanto, sono stati delineati alcuni punti chiave che il governo britannico dovrà rispettare per procedere. Questi criteri sono stati pubblicati dal Financial Times e si concentrano principalmente sui diritti dei cittadini europei residenti nel Regno Unito e sulle certificazioni per le importazioni di cibo e prodotti agricoli dall’UE.
Requisiti richiesti dalla Commissione Europea per il rinnovo delle relazioni commerciali UK-UE post-Brexit
Per ristabilire i rapporti con l’UE, il nuovo governo britannico dovrà aderire a una lista di 8 punti, che coprono specifici accordi di cooperazione già stabiliti subito dopo la Brexit, ma spesso non rispettati. Anche con il precedente governo conservatore di Rishi Sunak si erano visti progressi, ma non sufficienti. Tra le priorità stabilite dai diplomatici europei, vi è l’eliminazione dell’obbligo per i cittadini europei residenti di fare domanda separata per la residenza dopo aver vissuto nel Regno Unito per almeno cinque anni.
Altre richieste includono la rimozione delle restrizioni per gli studenti desiderosi di partecipare a scambi culturali come il programma Erasmus, ora non più disponibile per i giovani europei. Inoltre, l’UE ha sollecitato un aumento della rigidità nelle certificazioni relative alle esportazioni di prodotti alimentari e animali. Si richiede anche una maggiore semplicità nei processi di controllo delle dichiarazioni di contenuto per le spedizioni di pacchi.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.