Riflessioni Sul Patto di Stabilità Europeo e il RearmEurope
La Commissione Europea e la presidenza polacca dell’Unione Europea hanno deciso di non procedere con una revisione delle regole del Patto di Stabilità, nonostante le recenti proposte per un incremento della spesa militare europea avanzate da Ursula von der Leyen e approvate dal Parlamento Europeo. Gustavo Piga, professore di Economia Politica all’Università di Roma Tor Vergata, ci offre la sua analisi.
La Posizione Ferma sul Patto di Stabilità
Nonostante le pressioni, le regole del Patto di Stabilità rimangono invariate. “È fondamentale comprendere le motivazioni di questa accelerazione verso un riarmo europeo,” spiega il professor Piga, “apparentemente, l’UE non ha una strategia a lungo termine chiara, somigliando più a una nave senza capitano. Attualmente, questa nave è fortemente influenzata dagli eventi negli Stati Uniti.”
Dinamiche Transatlantiche
Il professore usa una metafora nautica per descrivere la situazione attuale: “Negli USA, abbiamo un timoniere deciso e con una rotta ben definita. Trump mira a ridurre la spesa pubblica per abbassare le tasse a favore dei suoi elettori. Ha introdotto una revisione delle spese e ha chiarito che una parte significativa della spesa per la difesa occidentale dovrebbe essere sostenuta dall’Europa.”
Reazioni Europee al Cambiamento
Secondo Piga, l’Europa sta seguendo le indicazioni americane, ma resta da vedere se tale adeguamento sia una scelta consapevole o una mera reazione. “Il piano di riarmo, denominato RearmEurope, rischia di indebolire ulteriormente l’UE,” afferma Piga. “Questo piano non è adeguato alle esigenze europee, soprattutto perché potrebbe compromettere la spesa sociale, alimentando sentimenti anti-europei.”
Implicazioni del RearmEurope
Il professore critica il RearmEurope per la sua mancanza di funzionalità rispetto alle necessità europee, sia a breve che a lungo termine. “Per l’Italia, ad esempio, il RearmEurope significherebbe un incremento dello 0,4% del PIL in spesa militare annua per quattro anni, senza un impatto significativo sulla politica fiscale del paese,” spiega. Inoltre, sottolinea l’importanza di raggiungere l’autonomia nella difesa europea, critica le proposte francesi e suggerisce un approccio diverso per evitare dipendenze esterne.
Visone a Lungo Termine per l’Europa
Infine, Piga discute le implicazioni a lungo termine del progetto europeo. “L’identità europea non può essere costruita rapidamente o basata sul concetto di riarmo. Dovremmo concentrarci sulla solidarietà per forgiare un senso di fratellanza e identità comune,” argomenta. È critico anche verso l’approccio italiano e tedesco, notando che, mentre l’Italia mostra cautela, la Germania sembra pronta a rompere i tabù sul debito per finanziare la difesa e le infrastrutture, una mossa che, secondo lui, richiede cautela per evitare di ripetere gli errori storici.
(Lorenzo Torrisi)
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.