SpaceX e Italia: Scopri Perché Scegliamo Musk senza Lasciare l’UE!

È emersa recentemente la notizia che l’Italia potrebbe essere in trattative con Elon Musk per unirsi al suo sistema di comunicazione satellitare “Starlink” di SpaceX. Questo accordo, che riguarderebbe la crittografia delle comunicazioni governative, avrebbe un valore di 1,5 miliardi di euro e rappresenterebbe il più grande accordo di questo tipo in Europa.



La discussione sull’accordo con Starlink è stata sollevata anche durante l’incontro di sabato scorso tra la Premier Giorgia Meloni e Musk a Mar-a-Lago, Florida, durante una cena ospitata da Donald Trump. Al centro dell’incontro, oltre a questo tema, vi erano altre questioni politiche urgenti, inclusi i negoziati con Teheran per il rilascio di Cecilia Sala.



Questa notizia, annunciata per la prima volta da Bloomberg, ha generato un’ondata di reazioni e polemiche, specialmente alla luce del coinvolgimento contemporaneo dell’Italia nel progetto satellitare europeo “Iris2”. Quest’ultimo, che non sarà operativo prima di cinque anni, evidenzia ulteriormente il ritardo europeo in questo ambito.

Immaginare Elon Musk come un “grande fratello” che osserva e spia tutti è una narrazione affascinante, e benché il governo abbia negato di aver finalizzato qualsiasi accordo, non ha smentito le trattative in corso, descrivendole come “discussioni normali tra dipartimenti statali e imprese”.



D’altro canto, Musk ha espresso il suo entusiasmo per la possibile collaborazione, dichiarando su X che “SpaceX è pronta a offrire all’Italia la connettività più sicura e avanzata”. Starlink è attivo in Italia dal 2021 e serve già circa 50mila clienti italiani, e potrebbe espandere i suoi servizi per includere le comunicazioni pubbliche in situazioni di emergenza, come durante disastri o attacchi terroristici.

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SpaceX sta anche sviluppando un altro progetto per la difesa e le operazioni sensibili che è stato lodato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto durante una recente audizione parlamentare. Crosetto ha affermato che il dominio di Musk sulla connettività in orbita bassa lo rende un partner indispensabile, aggiungendo che “l’Europa sta lavorando a un sistema alternativo, ma ci vorranno 10-15 anni”, quindi “non possiamo aspettare troppo”.

Il progetto europeo Iris2 prevede un investimento dell’UE di 11 miliardi di euro e mira a creare una rete satellitare multi-orbitale sicura per governi e imprese europee per ridurre la dipendenza da sistemi come quello di SpaceX o la rete Kuiper di Jeff Bezos, contribuendo anche a comunicazioni militari più sicure.

Ciò solleva il rischio di duplicazione dei costi e dei servizi? SpaceX offre capacità immediate, e sebbene l’Italia svolga un ruolo chiave nello sviluppo di Iris2 e ospiterà il centro operativo principale del progetto presso il Centro Spaziale del Fucino, alcune aziende aerospaziali italiane come Leonardo e la controllata Avio giocano un ruolo cruciale nella tecnologia di lancio dei satelliti dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA). Tuttavia, nonostante gli ingenti investimenti dell’Italia, non ha ancora un vero controllo sul progetto.

Un’altra preoccupazione è la gestione da parte di SpaceX di dati sensibili italiani, una questione che, data la posizione politica di Musk a fianco di Trump, solleva critiche e dubbi, in particolare dall’opposizione, con Renzi che parla di spreco di risorse e di un colpo di mano da parte della premier.

La questione si sposta quindi dall’ambito tecnico a quello politico, considerando come un contratto di queste dimensioni possa influenzare i rapporti tra USA e Italia sotto la nuova amministrazione Trump.

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Siamo solo all’inizio di questa vicenda, ma di certo non mancheranno le polemiche per questa spy story, considerando anche i personaggi coinvolti e la persistente domanda sul perché l’Unione Europea sia così in ritardo rispetto ai gruppi privati americani. Questo ritardo è stato già evidenziato da Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea dello scorso anno.

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