Durante l’Assemblea annuale di Stellantis, tenutasi martedì scorso, John Elkann ha pronunciato un discorso che ha suscitato maggior interesse rispetto a quanto detto un mese fa in Parlamento.
Inizialmente, il presidente del consorzio automobilistico ha manifestato un cauto ottimismo riguardo le recenti aperture di Trump sui dazi doganali. Tuttavia, poche ore dopo, il presidente americano ha precisato di non voler allentare le restrizioni per l’industria automobilistica europea. Le dichiarazioni di Trump, comunque, tendono a essere prese con riserva, dato il suo stile dichiarativo spesso ambiguo e tattico, tipico del suo background nel settore immobiliare.
Trump utilizza un approccio strategico, volto a proteggere gli interessi che rappresenta, oscillando frequentemente nelle sue posizioni. In meno di un giorno può cambiare opinione, ma il fine sembra essere quello di spingere Bruxelles a isolare maggiormente Pechino, che rappresenta il vero bersaglio delle politiche tariffarie e della strategia politica degli Stati Uniti.
Elkann ha poi sollecitato l’Unione Europea a rivedere le normative che regolano la transizione verso i veicoli elettrici, promosse da Bruxelles. Stellantis e Volkswagen, nonostante siano state parte attiva nell’approvazione di tali normative, ora vedono con favore una loro revisione. In particolare, si sta discutendo una modifica del programma Fit for 55, di cui ho parlato recentemente.
Elkann ha espresso preoccupazioni specifiche: “In Europa, le norme sulle emissioni di CO2 hanno definito un percorso di elettrificazione troppo ambizioso e poco realistico, non adeguatamente supportato dalla realtà del mercato. Gli incentivi governativi all’acquisto di veicoli elettrici sono stati spesso ritirati improvvisamente e l’infrastruttura di ricarica risulta ancora insufficiente. Questo rallenta la transizione dei consumatori verso l’elettrico”. Aggiunge poi che la guerra ai confini europei ha complicato ulteriormente la situazione, influenzando negativamente l’approvvigionamento di materie prime e lo sviluppo delle infrastrutture.
Elkann ha anche commentato la situazione in Cina, notando che “quest’anno il mercato automobilistico cinese supererà per la prima volta quello americano ed europeo combinati”. Con una popolazione molto più numerosa, non sorprende che il mercato cinese possa diventare il più grande del mondo. È interessante osservare come si evolveranno i mercati in Europa e negli Stati Uniti in confronto a quello cinese, che si sta spostando decisamente verso la mobilità elettrica.
Allo stesso tempo, Elkann non ha esitato a riconoscere che “il 2024 non è stato un anno positivo per Stellantis”, una realtà ormai nota. Ha inoltre dedicato un pensiero a Carlos Tavares, ricordando il disaccordo tra il Consiglio di Amministrazione e l’ex CEO che ha portato alle sue dimissioni nel dicembre 2024. Da quel momento, ha aggiunto Elkann, “sono state intraprese azioni significative per assicurare che Stellantis sia nella posizione più forte possibile in vista della nomina del nostro nuovo CEO, prevista nella prima metà del 2025”.
Stellantis e Volkswagen si trovano in un momento cruciale di svolta, e i leader di entrambi i gruppi sembrano esserne consapevoli. Questo è già un passo importante.
Twitter: @sabella_oikos
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.