Secondo l’ultimo resoconto di UCIMU-Sistemi per produrre, il settore delle macchine utensili mostra segnali incoraggianti nonostante le sfide globali attuali, evidenziando una ripresa significativa degli ordini nel primo trimestre del 2025 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un incremento che, come sottolineato da UCIMU, si deve in parte alla maggiore comprensione del decreto Transizione 5.0, nonostante questo stenti a decollare completamente, con appena oltre il 10% delle risorse allocate che sono state effettivamente impiegate.
Per comprendere meglio il contesto, è essenziale analizzare i dati: fra gennaio e marzo 2025, gli ordini di macchine utensili sono cresciuti dell’8,5% rispetto ai primi tre mesi del 2024, segnando il terzo trimestre consecutivo di crescita positiva. Gli ordini interni sono saliti addirittura del 71,5%, mentre quelli esteri hanno subito una riduzione del 18,2%, con valori assoluti rispettivamente di 94,5 e 74,4.
Risposta di UCIMU al report: “Crescita degli ordini positiva, ma incertezze su Transizione 5.0”
Il mercato delle macchine utensili sta mostrando segni di miglioramento, come spiega Riccardo Rosa, presidente di UCIMU, che rileva una ripresa “dopo un 2024 complicato“. Se da un lato l’aumento degli ordini interni “è stato notevole“, dall’altro lato ci sono “preoccupazioni significative” riguardo gli ordini esteri. Nonostante ciò, i dati attuali suggeriscono un avvicinamento all’indice “medio positivo del 2021“.
Il presidente UCIMU attribuisce l’aumento degli ordini principalmente ai “chiarimenti sul funzionamento di Transizione 5.0“, che hanno dissipato le incertezze delle aziende, sempre più propense a modernizzare i loro macchinari in chiave “digitale e verde“. Tuttavia, rimane il fatto che al momento “solo l’11% delle risorse” sono state utilizzate, suggerendo che la misura “non si adatta come previsto“, a differenza di quanto accaduto con la precedente versione 4.0, rapidamente accolta dalle aziende.
Di conseguenza, è cruciale ora “fare chiarezza su Industry 4.0“, dove persistono dubbi significativi sulla “prenotazione del credito di imposta da parte delle aziende“. Con i necessari chiarimenti, Rosa prevede una possibile “accelerazione” nei prossimi mesi, ma si dovrà anche considerare la possibilità di “recuperare le risorse non impiegate e redistribuirle per le misure incentivanti” disponibili nei prossimi anni.
Riccardo Rosa: “Con la crisi geopolitica, ora dobbiamo orientarci verso nuovi mercati internazionali”
Nel contesto internazionale, il presidente UCIMU evidenzia l’importanza della “crisi geopolitica“, dei “due conflitti“, della “debolezza dell’Europa” e del “ritorno di Trump“, tutti fattori che stanno “agitando lo scenario globale“. Questa incertezza richiede azioni decisive per prevenire una crisi produttiva.
Se in passato il mercato statunitense era centrale per il “made in Italy settoriale“, ora è essenziale focalizzarsi su mercati emergenti come “India, Messico e Sud America“, per facilitare l’accesso di queste aziende a nuovi mercati. Questo obiettivo può essere raggiunto solo con il “pieno supporto” del governo attraverso una “politica industriale adeguata” e con il sostegno europeo per riavviare il dialogo “con l’Amministrazione americana” sul commercio internazionale.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.