Il tesoro insospettabile della mostra: un Picasso da 6 milioni di euro nascosto in bella vista
Una storia straordinaria è appena emersa da Pompei, dove un dipinto considerato “orribile” da una famiglia italiana per mezzo secolo potrebbe rivelarsi un’importante opera di Pablo Picasso.
Una scoperta casuale nel 1962
La storia inizia con Luigi Lo Rosso, un rigattiere italiano, che scopre una tela arrotolata in una cantina di Capri.
Senza conoscere il valore o l’autore dell’opera, la portò a casa e la appese in salotto in una cornice economica, dove rimase per oltre 50 anni.
Un “quadro orribile” che ha rischiato di finire nel cestino
Il ritratto cubista, che raffigura un volto deforme con un orecchio sopra l’occhio e due linee rosse al posto della bocca, non riscosse l’approvazione unanime della famiglia.
La madre di Andrea Lo Rosso lo trovò così ripugnante che suggerì addirittura di sbarazzarsene, ignara del fatto che potesse trattarsi di un ritratto di Dora Maar di Picasso.
L’indagine sul figlio percettivo
Andrea Lo Rosso, incuriosito dalla firma “Picasso” sul dipinto, inizia la sua indagine.
Armato di un libro sull’artista regalatogli dalla zia, confronta le firme e nota sorprendenti somiglianze, anche se il padre rimane scettico sulle sue osservazioni.
Convalida degli esperti
Dopo la morte del padre, Andrea si è rivolto ai professionisti. La grafologa Cinzia Altieri, della Fondazione Arcadia, ha autenticato la firma e ha valutato l’opera 6 milioni di euro.
Anche il presidente della fondazione conferma l’autenticità, anche se si attende ancora l’autenticazione definitiva da parte della fondazione Picasso di Malaga.
Conclusione
Questa straordinaria scoperta ci ricorda che i tesori possono essere nascosti nei luoghi più comuni.
L’opera, ora custodita in una cassaforte a Milano, potrebbe trasformare la vita della famiglia Lo Rosso, dimostrando che non bisogna mai sottovalutare ciò che ci circonda, anche quello che inizialmente sembra senza valore.
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Francesca Bianchi è laureata in diritto economico presso l’Università di Milano e ha conseguito un Master in gestione del rischio finanziario. Ha lavorato per diversi anni in importanti banche internazionali, specializzandosi nelle normative bancarie europee, come MIFID II e IFRS 9. Appassionata di sostenibilità e normative ESG (ambientali, sociali e di governance), Francesca si impegna ad aiutare le aziende a conformarsi alle nuove leggi europee. I suoi contributi su ComplianceJournal.it sono ampiamente apprezzati per la loro chiarezza e profondità analitica.