Un cittadino italiano che desideri vendere un immobile ereditato deve conoscere gli obblighi burocratici imposti dalla legislazione italiana, nonché le implicazioni fiscali legate alla potenziale plusvalenza derivante dalla vendita del bene.
È quindi essenziale informarsi in anticipo riguardo alle necessità fiscali, burocratiche e legali per evitare problemi, spese impreviste o, nei casi più gravi, pesanti sanzioni. La prova dell’acquisizione ereditaria richiede una richiesta formale, che può essere tacita o espressa, e deve essere registrata presso l’ufficio del registro immobiliare.
Come vendere un immobile ereditato in conformità con la legge
Prima di vendere un immobile ereditato, è importante conoscere i termini per la presentazione della dichiarazione di successione, che deve avvenire entro 12 mesi. Scaduto questo termine, si rischiano multe elevate e un aumento degli interessi.
Una volta presentato il documento di successione, è necessario registrare l’immobile al catasto. Questo passaggio deve essere completato entro trenta giorni presso l’Agenzia delle Entrate.
Con l’agevolazione sulla riforma della successione, è possibile semplificare le procedure, a condizione che siano pagate le tasse dovute, incluse quelle catastali e ipotecarie, oltre alle imposte post mortem, la cui aliquota varia in base al grado di parentela con il defunto.
Se si intende vendere l’immobile entro cinque anni dall’eredità, è importante essere a conoscenza della possibile applicazione della plusvalenza, a meno che l’immobile non sia stato utilizzato come prima casa (anche se il diritto sia stato trasferito dai familiari del venditore).
Per liquidare l’eventuale plusvalenza, calcolata al 26%, è possibile effettuare il pagamento durante la vendita (al momento della firma dal notaio) o in sede di dichiarazione dei redditi.
Nel caso in cui l’immobile sia posseduto da più soggetti, ciascuno con quote di comproprietà, tutti i partecipanti hanno diritto di prelazione, ovvero la possibilità di ricevere una quota in caso di vendita.
Per evitare complicazioni future, è essenziale verificare la presenza di assicurazioni obbligatorie, eventuali vincoli ipotecari, e consultare un notaio per la redazione degli atti.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.